Comuni e pausa caffè. Qual è la giusta soluzione?

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Comuni e pausa caffè. Qual è la giusta soluzione?

02-12-2016 – L’onda mediatica negativa non sembra toccare i furbetti del cartellino, quelli che timbrano (spesso per sé e per qualche collega) e vanno via o che approfittano della pausa caffè per svolgere altre attività; un fenomeno che colpisce soprattutto luoghi della pubblica amministrazione, quali comuni, ospedali, uffici provinciali e così via.
Per arginare il fenomeno e salvaguardare il buon nome della propria amministrazione, in molti di questi luoghi pubblici si è deciso di dare una stretta ai controlli sulle presenze, considerando non solo gli orari di inizio e fine lavoro dei dipendenti ma anche quelli della pausa caffè, spesso occasione per quattro chiacchiere al bar o davanti ai distributori automatici, laddove presenti.
Non potendo esserci una soluzione unica e generale per tutti gli uffici pubblici del nostro Paese, ogni amministrazione fa da sé, individuando la soluzione più idonea al suo caso anche in virtù delle pregresse esperienze.
Ne parla spesso la stampa locale evidenziando casi particolari meritevoli, per un motivo o per un altro, di attenzione. Tra i tanti ne abbiamo scelti alcuni emblematici dei diversi atteggiamenti.

Il più rigido sembra essere quello del Comune di Trapani dove, senza perdere tempo ad elaborare regole specifiche, si è semplicemente eliminato il problema vietando ai dipendenti “di soffermarsi a prendere un caffè all’interno del Comune, dove vi sono i distributori automatici di caffè, bevande e quant’altro“.
Diverso il caso del Comune di Trento dove già a luglio scorso era entrata in vigore la regola di fare pausa caffè dalle 9,00 alle 12,00, per un massimo di 15 minuti, timbrando il cartellino e recuperando i minuti persi. La soluzione non era piaciuta poiché parte degli impiegati lavorano di pomeriggio o di notte, turni che non rientrano nella fascia oraria prestabilita. Di fronte alle proteste, la regola è stata rivista e la pausa caffè contrattualizzata: non sarà computata come orario di lavoro e verrà recuperata nell’ambito della flessibilità oraria mensile.
Regole più precise, che troviamo nel dettaglio su imperiapost.it ,  per i dipendenti del Comune di Imperia. Riportiamo qui quelle riferite espressamente ai distributori automatici:
Quanto indicato ai punti precedenti (imperiapost.it) va osservato anche nel caso in cui la pausa caffè sia fruita presso il distributore interno delle bevande. È esclusa dalla presente disciplina la mera asportazione di prodotti presso i distributori automatici situati all’interno delle sedi di lavoro; in questo caso l’asportazione dei prodotti non deve comportare sosta innanzi al distributore medesimo o nei locali dove i distributori siano situati o in altri locali.

Paese che vai, usanza che trovi!

Pausa caffè
Pausa caffè

 

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