21-12-2016 – Lo afferma un gruppo di ricercatori dell’Università irlandese di Lymerick che già da un anno sta lavorando all’elaborazione di una formula matematica che possa fornire i giusti parametri per la preparazione del “caffè perfetto“.
Partendo dal principio che qualunque sia il metodo di preparazione, la tecnica resta sempre la percolatura dell’acqua attraverso il caffè, gli scienziati irlandesi hanno stabilito che il punto chiave della preparazione è il filtraggio ed affermano “Abbiamo notato che in questo passaggio in realtà esistono due processi con cui il caffè viene estratto dai chicchi. Nel primo, che avviene piuttosto velocemente, il caffè viene estratto dalla superficie del chicco, mentre nel secondo, progressivamente più lento, il caffè fuoriesce dall’interno del chicco stesso”.
Tenendo conto che il caffè contiene ben 1.800 componenti chimici, considerando i parametri fisici della preparazione e delle materie prime, i ricercatori hanno elaborato un modello matematico seguendo il quale si dovrebbe ottenere una bevanda perfetta, non importa quale sia lo strumento adoperato.
La formula dimostra che tutto dipende da come l’acqua attraversa il caffè in quanto la sua azione si esercita in due fasi successive: dapprima l’acqua scivola rapidamente tra i granelli accarezzandone la parte più esterna, mentre in seguito dà vita ad una seconda e più lenta fase di estrazione dal cuore dei grani.
Ed è probabilmente per questo motivo che il caffè macinato troppo finemente conferisce un gusto più amaro, mentre quello macinato in modo più grossolano rischia di essere acquoso e insapore.
L’obiettivo della ricerca, pubblicata sul SIAM Journal on Applied Mathematics, è di fare luce sul complesso processo di estrazione della bevanda per migliorare le macchinette usate quotidianamente a casa, nei bar e nei distributori automatici.
