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Spinel inaugura la prima fabbrica intelligente 4.0 per macchine da caffè in Italia

Spinel ha inaugurato a Tuglie (LE) il primo stabilimento produttivo interamente progettato in ottica automatizzata 4.0 per macchine da caffè espresso in Italia, rappresentando un modello di eccellenza per l’intero settore vending nazionale.
L’azienda di Parabita, pioniera del vending nel Mezzogiorno dal 1963, ha realizzato questo progetto innovativo investendo nella tecnologia più avanzata senza mai perdere le proprie radici territoriali.
La storia di Spinel nasce dall’intuizione di Vincenzo Spinelli, elettricista al Petrolchimico di Brindisi che durante un viaggio a Milano alla Fiera Campionaria si imbatté nella E61 della Faema, il primo distributore automatico italiano per caffè espresso nelle fabbriche. Quell’incontro rivoluzionò la sua vita e tracciò una nuova strada per il Salento: da vero pioniere, installò i primi distributori automatici di bevande calde nel Sud Italia, dando vita a un’avventura imprenditoriale che oggi prosegue con i figli Giovanni, Cesare, Carla e Marcella.

26 anni fa Spinel è stata la prima azienda a produrre macchine da caffè nel Mezzogiorno d’Italia, ci siamo letteralmente inventati questo settore“, spiega Cesare Spinelli, Direttore Generale.

L’evoluzione aziendale è stata costante: dal Vending tradizionale all’Office Coffee Service fino alla produzione di macchine da caffè espresso in cialde e capsule, costruita su principi fondamentali di qualità, sartorialità meccanica e filiera a Km 0.
La scelta di investire in Puglia invece di delocalizzare riflette una filosofia aziendale precisa: “Se avessimo dovuto pensare al mero business, sarebbe stato facile riservare al Salento l’elaborazione delle sole idee e delocalizzare la produzione dei macchinari; tutto sarebbe stato più semplice e redditizio, ma in tal modo avremmo snaturato la nostra filiera a Km Zero e impoverito il territorio“, aggiunge Spinelli.

Il nuovo stabilimento di 2.400 metri quadri rappresenta un salto qualitativo significativo: la produzione passerà gradualmente dalle attuali 50.000 macchine a 150.000 unità, gli addetti del distretto industriale supereranno le 120 unità e la quota export crescerà fino al 50% del fatturato. Il cuore tecnologico è costituito da un sistema automatizzato altamente flessibile e scalabile.
Il magazzino automatizzato a corsia ridotta occupa soli 500 metri quadri ma ospita 630 posti pallet gestiti da tre robot mobili autonomi (AMR) e un trilaterale AGV, ottimizzando la logistica interna con approccio lean.
Nuove metodologie produttive in cui l’impronta ‘artigianale umana’ si combina con quella ‘industriale economica’, generando il concetto di ‘sartorialità meccanica’, per produrre macchine ‘cucite su misura‘”, commenta Mino Fiorito, Responsabile Operativo.
L’innovativo progetto ha attirato l’attenzione del Politecnico di Milano, dove Fiorito ha presentato l’intervento “L’automazione come strumento di sostenibilità del territorio” al convegno “Osservatorio Contract Logistics Gino Marchet“.
La realizzazione del nuovo stabilimento, completata in 25 mesi dimostra che è possibile competere sui mercati internazionali puntando su automazione, qualità e sostenibilità senza rinunciare al Made in Italy e al made in Salento.

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