Gli ultimi dati riportati dal Commodity Markets Outlook della World Bank delineano uno scenario complesso per il mercato del caffè anche per i prossimi anni.
La Banca Mondiale, infatti, conferma la produzione 2024/25 a 173 milioni di sacchi, in crescita di 3 milioni ma ancora insufficiente rispetto alla domanda.
La produzione globale è aumentata a 170 milioni di sacchi nel 2023-24 e, nonostante l’incremento previsto, il mercato si trova ad affrontare il quarto anno consecutivo di deficit, con la prospettiva di un quinto anno critico nel 2025/26. Questa situazione di squilibrio strutturale tra domanda e offerta rappresenta il principale driver dell’attuale impennata dei prezzi.
Gli analisti della World Bank prevedono per l’Arabica un aumento del 50% nel 2025 seguito da un calo del 15% nel 2026. La Robusta dovrebbe crescere del 25% quest’anno per poi diminuire del 9% nel 2026.
Per gli operatori vending, questo scenario richiede strategie di adattamento immediate: da una parte la necessità di rivedere le politiche di pricing, gestire la marginalità ridotta e comunicare con i clienti finali gli aumenti; dall’altra cogliere nuove opportunità, valorizzando ad esempio il caffè specialty, stringendo contratti a lungo termine con i fornitori, diversificando l’offerta con miscele alternative e focus sulla sostenibilità.
Il settore deve quindi puntare su qualità e innovazione.
La capacità di anticipare le tendenze diventerà cruciale per mantenere competitività in un mercato che, nonostante le difficoltà, rimane fondamentale per la distribuzione automatica.