Home Italia Aziende Lavazza punta a Dallmayr: Goldman Sachs al lavoro per l’acquisizione

Lavazza punta a Dallmayr: Goldman Sachs al lavoro per l’acquisizione

Una mossa strategica che potrebbe ridisegnare gli equilibri del mercato europeo del vending e del caffè: la famiglia Lavazza ha incaricato Goldman Sachs di esplorare l’acquisizione della bavarese Dallmayr, secondo quanto emerso sabato 14 giugno dal Corriere della Sera e successivamente confermato da Bloomberg, con ripresa anche da Südtirol News, Nachrichten.at e SN.at.
L’interesse di Lavazza per Dallmayr non è casuale: l’industria del caffè sta attraversando una fase critica con i prezzi di arabica e robusta schizzati del 70% nell’ultimo anno. In questo scenario, acquisire dimensioni critiche diventa fondamentale per mantenere margini di manovra nelle negoziazioni con i fornitori di materie prime.

L’operazione, ancora in fase embrionale, prevedrebbe uno scambio azionario che garantirebbe a Lavazza la maggioranza del gruppo tedesco.
Quello che rende particolarmente appetibile Dallmayr per Lavazza non sono solo i numeri – 1,2 miliardi di fatturato e oltre 121.000 distributori automatici in 18 paesi – ma soprattutto il patrimonio tecnologico. La flotta di vending machine tedesche è interamente dotata di sistemi di telemetria avanzata, una caratteristica che rappresenta il futuro del settore.

Come riportato dalle fonti tedesche, Dallmayr è stata pioniera nel settore: già negli anni ’60 BMW affidò alla società bavarese la fornitura di caffè e la manutenzione delle prime macchine per bevande calde nei propri stabilimenti produttivi. Oggi quella visione si è trasformata in una leadership tecnologica che Lavazza potrebbe sfruttare per accelerare la digitalizzazione del proprio parco macchine.

Per Lavazza, forte in Italia e Francia, la Germania rappresenta il tassello mancante per completare il dominio sui tre principali mercati europei del caffè, che offrirebbero anche accesso immediato ai mercati dell’Europa centro-orientale, dove Dallmayr è già presente.

La strategia espansiva di Lavazza non è nuova: nel 2024 l’azienda torinese ha già messo le mani su IVS, conquistando il 49% del secondo player europeo del vending con 277.000 macchine operative. Una mossa che ha portato il fatturato consolidato a 3,35 miliardi di euro. Se l’operazione dovesse concretizzarsi, nascerebbe un gigante europeo del vending e del caffè con ricavi vicini ai 5 miliardi di euro. Una dimensione che permetterebbe al nuovo gruppo di competere ad armi pari con i colossi mondiali del settore e di investire massicciamente in ricerca e sviluppo per anticipare le evoluzioni tecnologiche del mercato.

Nonostante l’eco mediatica dell’operazione – ripresa da Südtirol News, Nachrichten.at e SN.at – sia Lavazza che Dallmayr mantengono il riserbo. Un atteggiamento comprensibile considerando che le trattative sono appena iniziate e potrebbero non portare a nulla di concreto. Quello che è certo è che Goldman Sachs sta lavorando per valutare la fattibilità dell’operazione, analizzando le sinergie possibili tra due realtà che, pur operando nello stesso settore, hanno sviluppato competenze complementari: Lavazza forte sul brand e la qualità del prodotto, Dallmayr eccellente nella tecnologia e nei servizi.


L’operazione è nelle fasi preliminari e potrebbe non concretizzarsi. Nessuna delle parti ha rilasciato commenti ufficiali, come confermato anche dalla stampa austriaca e tedesca.

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