PepsiCo ha raggiunto un importante accordo con il fondo attivista Elliott Investment Management che porterà il colosso americano a una profonda revisione della propria strategia industriale e commerciale.
Secondo fonti riportate da Reuters e Wall Street Journal, PepsiCo avvierà una serie di misure di riduzione dei costi in tutte le divisioni globali del food & beverage, accompagnate da un abbassamento dei prezzi di alcuni prodotti alimentari già a partire dal prossimo anno.
La novità più rilevante riguarda però il mercato statunitense: l’azienda prevede di eliminare circa il 20% del proprio portafoglio prodotti, con una razionalizzazione delle linee meno performanti e una semplificazione dell’offerta per rispondere al calo dei consumi e alle nuove esigenze dei retailer. Il piano, che non include l’ingresso di Elliott nel board ma mantiene una collaborazione diretta con la dirigenza, si inserisce in un contesto in cui PepsiCo sta affrontando pressioni sui margini, un rallentamento delle vendite e un consumatore sempre più sensibile ai prezzi dopo anni di inflazione alimentare.
Le misure annunciate includono anche una revisione della supply chain nordamericana, possibili chiusure di linee produttive e un nuovo focus su snack e bevande più in linea con i trend “better-for-you”, con meno ingredienti artificiali e posizionamento premium-accessibile.
Cosa potrebbe cambiare
La prevista eliminazione del 20% dei prodotti potrebbe colpire soprattutto categorie marginali o a bassa rotazione. Negli snack si ipotizzano tagli su varianti di nicchia di Lay’s, Doritos o Ruffles, aromi stagionali o linee sperimentali che non hanno consolidato quote. Nelle bevande potrebbero essere riviste alcune estensioni di Pepsi Zero, Mountain Dew e Sierra Mist/Starry che non hanno performato come previsto.
Per l’Europa, dove il portafoglio è già più snello, è probabile un allineamento graduale: minori SKU, maggiore standardizzazione e attenzione alle categorie a valore come acqua aromatizzata, energy drink e snack funzionali. Il calo dei prezzi su alcuni prodotti potrebbe avere un impatto competitivo importante, costringendo Coca-Cola, Mondelez e altri player a valutare strategie simili, soprattutto nei mercati maturi.
Per il consumatore significa maggiore accessibilità ma anche meno varietà sugli scaffali; per il vending e l’Horeca potrebbe tradursi in assortimenti più semplici e prodotti con posizionamento prezzo più favorevole.
In sintesi, l’accordo con Elliott apre per PepsiCo una fase di trasformazione significativa: meno complessità, più efficienza e una chiara volontà di ritrovare competitività in un mercato globale che chiede qualità, convenienza e innovazione mirata.
