La distribuzione automatica di farmaci sta emergendo in Europa come possibile supporto all’attività di medici e farmacisti, grazie a esperienze che arrivano da Svizzera e Germania. Pur con approcci differenti, entrambe mostrano come il vending possa contribuire a garantire un accesso più rapido e flessibile ai medicinali, soprattutto fuori dagli orari di apertura delle strutture sanitarie.
In Svizzera, il centro sanitario Vitasphère di Oensingen ha installato da tre anni il suo “medicomat”, un distributore automatizzato rifornito da un robot collocato nel seminterrato. Il sistema permette ai pazienti di ritirare farmaci – anche soggetti a prescrizione – tramite un codice QR, purché la ricetta sia stata verificata preventivamente dal personale sanitario. Il paziente effettua la richiesta, il robot seleziona il medicinale e l’assistente di studio medico esegue i controlli fondamentali su correttezza, quantità e dosaggio. Una volta validato, il prodotto viene reso disponibile nel medicomat situato nell’atrio del centro, accessibile anche fuori orario.

La proposta si inserisce nel dibattito tedesco sulla riforma del servizio di emergenza, che già prevede la presenza di “farmacie convenzionate” presso i futuri centri integrati di emergenza territoriale (Integrierte Notfallzentren).
Le esperienze di Svizzera e Germania mostrano quindi come il vending possa diventare uno strumento complementare per il sistema sanitario: un supporto operativo per medici e farmacisti e una risposta concreta alle esigenze dei pazienti, soprattutto quando la prossimità e la tempestività di accesso ai farmaci diventano essenziali.
Nei materiali disponibili non viene specificata la modalità di pagamento, segno che il dibattito pubblico si concentra oggi più sull’accessibilità e sul ruolo sanitario dei distributori che sugli aspetti operativi del ritiro dei farmaci.