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Abruzzo verso il divieto di merendine e bibite zuccherate nelle scuole e negli ospedali

In Abruzzo si apre una fase cruciale per il futuro della distribuzione automatica nelle scuole, negli ospedali e nei luoghi pubblici della regione.
La Quinta Commissione del Consiglio regionale ha infatti avviato l’iter per vietare la vendita e la distribuzione di alimenti e bevande ultra-formulati, includendo snack confezionati, merendine e bibite zuccherate, anche attraverso i distributori automatici.

La risoluzione è stata proposta da alcuni consiglieri regionali di Fratelli d’Italia con l’obiettivo di ridurre l’esposizione dei cittadini, in particolare bambini e anziani, ai prodotti ad alto grado di trasformazione, ricchi di zuccheri, grassi, sale e additivi, considerati fattori di rischio per obesità, diabete e disturbi cardiovascolari.
Il provvedimento, presentato come una misura di tutela della salute pubblica, non prevede solo il divieto, ma anche campagne di sensibilizzazione, incentivi all’uso di prodotti freschi e locali e l’introduzione di un’etichettatura specifica per gli alimenti ultra-processati. L’iniziativa arriva in un momento in cui il dibattito nazionale e internazionale sull’impatto degli ultra-processati è in forte crescita, e le amministrazioni locali iniziano a valutare restrizioni nei luoghi istituzionali, spingendo verso un’evoluzione dei servizi di ristoro e vending.

Per il settore della distribuzione automatica questo scenario rappresenta un potenziale punto di svolta: i gestori saranno chiamati ad adeguare l’offerta, rivedere contratti e assortimenti, sostituire prodotti, aggiornare macchine e ripensare il modello di servizio introducendo alternative salutari e maggiormente in linea con le nuove linee guida.

Molti nodi restano ancora aperti: la definizione precisa di “cibi ultra-formulati”, le tempistiche operative, gli obblighi per le strutture pubbliche, le eventuali deroghe e le modalità di controllo. Si apre quindi una fase che richiederà coordinamento tra Regione, istituti scolastici, Asl, ospedali e operatori del vending, con un impatto rilevante sul modello attuale di distribuzione.

Allo stato attuale: la risoluzione n. 42 approvata il 25 novembre 2025 non si limita al divieto: contiene anche misure collaterali – campagne di sensibilizzazione, incentivi per l’approvvigionamento di prodotti freschi e locali – e l’introduzione di una specifica etichettatura per i prodotti ultra-processati.

Ora il provvedimento dovrà passare alla discussione in Aula e, per diventare operativo, servirà un atto formale (legge regionale o regolamento) che definisca modalità di applicazione, tempi, criteri tecnici, obblighi per distributori e fornitori, e l’organizzazione delle alternative alimentari.
La trasformazione del mercato della distribuzione automatica e delle vending machine potrebbe essere profonda: dall’eliminazione della maggior parte dei prodotti tradizionalmente presenti nei distributori, alla necessità di introdurre snack freschi, soluzioni refrigerate e prodotti locali. Se confermato, il divieto abruzzese potrebbe diventare un precedente per altre regioni italiane, influenzando direttamente il futuro del vending pubblico e scolastico su scala nazionale.

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