Il fronte del settore plastico si mobilita contro il Regolamento europeo sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio (PPWR). Lo scorso aprile, tre mesi dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del controverso regolamento, una ventina di aziende europee della filiera della plastica – tra cui diverse realtà italiane – ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia UE per contestare alcuni degli aspetti più penalizzanti della normativa. I testi dei ricorsi sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale europea del 10 giugno scorso, rivelando una strategia legale coordinata dell’industria contro quello che viene considerato un attacco mirato al settore. Tra i ricorrenti figura Ecoplastica, che ha formalmente impugnato il regolamento.
Al centro delle contestazioni legali ci sono principalmente due articoli del PPWR: l’articolo 25, che riguarda gli imballaggi riutilizzabili e gli obiettivi di riutilizzo, e l’articolo 29, che prevede l’eliminazione di specifici imballaggi monouso in plastica a partire dal 2030.
Le aziende ricorrenti sostengono che questi articoli violerebbero principi fondamentali del diritto europeo. In particolare, secondo i ricorrenti, le norme “violano il principio della parità di trattamento in quanto discriminano i fornitori e i produttori di monouso in plastica contemplati dal regolamento, rispetto ai fornitori e ai produttori che utilizzano imballaggi in altri materiali“.
I ricorsi denunciano tre tipi di violazioni principali. Prima di tutto, quella del principio di libera circolazione delle merci nel mercato interno, pilastro fondamentale dell’Unione europea. Secondo le aziende, le restrizioni imposte creerebbero barriere ingiustificate al commercio intracomunitario. Il secondo fronte di contestazione riguarda il principio di proporzionalità. Secondo i ricorrenti, le misure previste dal PPWR sarebbero sproporzionate rispetto agli obiettivi dichiarati di protezione ambientale, vietando “l’immissione sul mercato di determinati imballaggi monouso in plastica, sebbene ciò non sia idoneo a raggiungere l’obiettivo del regolamento“. Infine, viene contestata la violazione del divieto di trattamento diseguale senza giustificati motivi, che dovrebbe garantire condizioni di parità per tutti gli operatori economici europei.
La Corte di Giustizia europea dovrà ora valutare l’ammissibilità dei singoli ricorsi e l’impugnabilità degli atti. Solo se i ricorsi verranno ritenuti ammissibili potrà partire il vero e proprio procedimento legale. I tempi, tuttavia, restano incerti: non esiste infatti un termine stringente per la verifica dell’ammissibilità.
Il PPWR, pubblicato in Gazzetta Ufficiale UE il 22 gennaio 2025 ed entrato in vigore l’11 febbraio, si applicherà a partire dal 12 agosto 2026. La normativa prevede obiettivi ambiziosi: riduzione dei rifiuti di imballaggio del 15% entro il 2040, divieti per specifici imballaggi monouso in plastica dal 2030 e obblighi di contenuto riciclato progressivamente crescenti.