A Lisbona è partito CopoMais, un progetto pilota che introduce un sistema cittadino di bicchieri riutilizzabili, pensato per ridurre i rifiuti monouso e testare un modello di economia circolare applicato alle bevande “on the go”.
L’iniziativa congiunta della Città di Lisbona (CML), dell’Associazione portoghese di hotel, ristoranti e strutture simili (AHRESP) e di TOMRA, leader mondiale nei sistemi di gestione circolare delle risorse, utilizza distributori e punti vendita convenzionati che consegnano il bicchiere al consumatore previo pagamento di un deposito. La vera novità, però, è nella restituzione: niente contanti, perché il rimborso avviene in automatico tramite un sistema digitalizzato che accredita l’importo direttamente su carta di credito, bancomat o wallet mobile.
Con le prime cinque macchine automatiche per la restituzione già operative nel Bairro Alto e altre 17 sedi che seguiranno all’inizio del 2026, Lisbona diventa una delle capitali europee all’avanguardia nell’implementazione di un sistema di riutilizzo digitale in tutta la città.
Il progetto prevede quattro formati di bicchieri e una rete di macchine per la raccolta, che identificano il contenitore, lo trattengono e avviano il processo logistico di lavaggio e sanificazione, così da reinserirlo ciclicamente nel circuito. Un modello che ricorda i sistemi “reuse” già operativi in diversi Paesi del Nord Europa, ma che in Portogallo rappresenta una novità assoluta.
Tuttavia, se il funzionamento operativo è chiaro, rimangono alcune domande aperte sui materiali. Le comunicazioni ufficiali parlano genericamente di “bicchieri in plastica riutilizzabile”, senza specificare la tipologia di polimero impiegato. Non è quindi noto se si tratti di una plastica monomateriale – più semplice da riciclare a fine vita – oppure di un composito più complesso.
Anche la durabilità del prodotto solleva interrogativi: non è stato comunicato ufficialmente se i bicchieri siano progettati per resistere a numerosi cicli di lavaggio industriale, oppure se abbiano una vita utile più breve, con ripristino frequente del parco contenitori.
Resta da chiarire quale percorso di riciclo sia previsto a fine vita: il materiale sarà effettivamente riciclabile tramite filiere standard, o richiederà un trattamento specializzato gestito direttamente dal sistema CopoMais? Domande legittime per capire se il modello di riuso sia sostenibile non solo in teoria, ma lungo tutto il ciclo di vita del prodotto.
Nel frattempo, CopoMais rappresenta un importante laboratorio urbano e un possibile punto di riferimento per altre città europee in cerca di soluzioni contro i rifiuti monouso.



















