La nuova ricerca Ipsos dedicata al consumatore del vending fotografa un settore in buona salute e in costante evoluzione. Otto italiani su dieci dichiarano di avere un’opinione positiva dei distributori automatici e oltre il 70% li ha utilizzati almeno una volta nell’ultimo anno.
Il vending si conferma quindi una presenza stabile nella quotidianità, ma cambiano profondamente le aspettative e le motivazioni d’acquisto.
Un utente più consapevole e attento
Il consumatore 2025 è più consapevole e informato. Gli utilizzatori abituali – gli heavy user, pari al 12% del campione – sono in prevalenza uomini tra i 25 e i 44 anni, lavoratori che frequentano uffici e università. Le donne e gli smart worker rappresentano la quota maggiore dei light user, che scelgono il distributore per comodità o necessità.
Le motivazioni principali di consumo restano la pausa, la comodità e la disponibilità immediata del prodotto, ma cresce l’interesse verso aspetti legati alla qualità del caffè, alla cura del prodotto e alla pulizia delle macchine.
Il vending è sempre più percepito come un momento di “micro-piacere” durante la giornata, non solo come un servizio funzionale.
Prezzo e qualità: equilibrio da mantenere
Il prezzo resta la leva decisiva: è al tempo stesso il primo fattore di attrazione e la principale causa di insoddisfazione.
La ricerca evidenzia come i consumatori cerchino prodotti accessibili ma di qualità, segno che il valore percepito non dipende più solo dal costo, ma anche dall’esperienza complessiva offerta dal distributore.
Pagamenti digitali e innovazione
Un dato interessante riguarda i metodi di pagamento: se le monete restano predominanti, cresce l’uso di carte contactless e app, oggi adottate da circa un terzo degli utenti.
La tecnologia è ormai parte integrante dell’esperienza di consumo: interfacce intuitive, schermi touch e servizi digitali rendono il vending più moderno e vicino alle abitudini del retail.
Sostenibilità e nuovi valori
La sostenibilità emerge come un tema centrale. Per oltre il 90% degli intervistati significa ridurre l’impatto ambientale, ma anche rendere i prodotti economicamente accessibili.
Questo “nuovo” concetto di sostenibilità chiama il settore a un impegno concreto, che unisca attenzione all’ambiente e inclusività sociale.
Il metodo di ricerca
L’indagine è stata condotta da Ipsos su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 1.202 individui, integrata da 71 interviste a gestori del settore vending.
La ricerca, realizzata tra settembre e ottobre 2025, ha analizzato frequenza d’uso, motivazioni d’acquisto, percezione del servizio e aspettative future, con un approccio quantitativo e qualitativo.
Uno sguardo al futuro
Secondo Ipsos, il vending dei prossimi anni sarà sempre più digitale, green e personalizzato.
Le persone chiedono distributori efficienti, prodotti freschi o salutari, imballaggi ecologici e maggiore trasparenza.
Per le aziende del settore, questo significa investire in innovazione tecnologica e comunicazione per valorizzare un’offerta che unisce praticità, responsabilità e modernità.



















