Mineracqua risponde a Matteo Bassetti: “Accuse infondate sull’acqua in bottiglia”

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Mineracqua risponde a Matteo Bassetti: “Accuse infondate sull’acqua in bottiglia”

Nei giorni scorsi un video pubblicato sui social da Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, ha suscitato un acceso dibattito nel settore delle acque minerali e del beverage. Nel filmato, il medico ha espresso preoccupazione per il consumo di acqua confezionata in bottiglie di plastica, sostenendo che l’assunzione di microplastiche attraverso queste bevande equivarrebbe “a mangiare una carta di credito a settimana”.

Bassetti ha inoltre dichiarato che “il 64% dell’acqua in bottiglia non sarebbe altro che acqua del rubinetto” e che molte bottiglie resterebbero stoccate “tra uno e cinque anni” prima della vendita, spesso in condizioni ambientali non ideali. Le sue affermazioni hanno rapidamente fatto il giro dei media e dei social network, generando reazioni da parte dei rappresentanti dell’industria.

La replica più netta è arrivata da Mineracqua, la federazione che riunisce le imprese italiane del settore delle acque minerali naturali e di sorgente. In un comunicato ufficiale, l’associazione ha definito le parole di Bassetti “gravi e risibili, sottolineando come le sue considerazioni siano “del tutto prive di fondamento scientifico e potenzialmente generatrici di allarme ingiustificato nei consumatori”.
Mineracqua ha ricordato che la produzione e la distribuzione delle acque minerali in Italia sono regolate da norme stringenti che ne garantiscono la sicurezza e la qualità. Ogni sorgente è sottoposta a controlli periodici da parte delle autorità sanitarie e deve mantenere costanti caratteristiche chimiche e microbiologiche per poter essere definita “acqua minerale naturale”.

Sul tema delle microplastiche, la federazione cita le conclusioni della European Food Safety Authority (EFSA), secondo cui gli studi finora disponibili presentano “limiti metodologici significativi” e non consentono di stabilire una correlazione diretta tra l’assunzione di microplastiche e rischi per la salute umana. “Ad oggi – si legge nella nota – non esistono basi scientifiche sufficienti per stimare un rischio connesso al consumo di acqua minerale in bottiglia”.

Mineracqua ha inoltre respinto l’idea che le acque confezionate siano “acqua di rubinetto imbottigliata”, ricordando che si tratta di prodotti naturali provenienti da falde sotterranee protette, che non subiscono trattamenti di potabilizzazione e vengono imbottigliate alla fonte. Il comunicato si conclude con un invito alla responsabilità nella comunicazione scientifica: “Affermare il contrario – scrive Mineracqua – significa diffondere notizie inesatte e alimentare disinformazione su un comparto che rappresenta un’eccellenza del Made in Italy e impiega migliaia di persone”.

Leggi qui la Nota Stampa di Mineracqua

Per il momento, la diatriba tra Bassetti e Mineracqua sembra destinata a proseguire, ma l’associazione di categoria ribadisce la propria fiducia nella scienza ufficiale e nei controlli che garantiscono sicurezza e qualità delle acque minerali italiane.

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