Transizione 4.0, 5.0 e nuovo Iperammortamento: cosa conviene alle PMI del vending

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Transizione 4.0, 5.0 e nuovo Iperammortamento: cosa conviene alle PMI del vending

Con la chiusura delle misure Transizione 4.0 e Transizione 5.0 prevista al 31 dicembre 2025, e la possibile reintroduzione del vecchio Iperammortamento con la manovra 2026 (ancora in discussione), il sistema degli incentivi alle imprese sta per cambiare di nuovo. Per le piccole e medie imprese del vending, che rappresentano la grande maggioranza del settore, capire quale misura risulti più conveniente è fondamentale per pianificare i prossimi investimenti in macchine, sistemi di pagamento e digitalizzazione.

TRANSIZIONE 4.0:L’INCENTIVO “GIUSTO” PER LE PMI
Il Piano Transizione 4.0, introdotto dal governo Conte 2 nel 2020, ha rappresentato la fase più equilibrata per le piccole imprese. Basato su crediti d’imposta per beni strumentali e software interconnessi, offriva una percentuale di incentivo fino al 40% del valore del bene. L’agevolazione era facilmente accessibile, con una procedura chiara e un vantaggio economico diretto, compensabile in F24 in pochi anni.
Per le aziende del vending, che investono in distributori intelligenti, sistemi di pagamento digitali e soluzioni IoT, ha significato la possibilità di innovare senza un impatto finanziario immediato.
Pro: vantaggio immediato, semplicità di accesso, applicabile anche a investimenti medio-piccoli.
Contro: aliquote decrescenti e requisiti tecnici sull’interconnessione che richiedevano consulenze specifiche.

TRANSIZIONE 5.0: PIÙ GENEROSA MA PIÙ COMPLESSA
Il Piano Transizione 5.0, attivo dal 2024, ha ampliato gli incentivi collegandoli alla doppia transizione digitale ed energetica. Il credito d’imposta poteva arrivare fino al 45%, ma solo se l’investimento garantiva una riduzione misurabile dei consumi energetici. Questo aspetto, seppur virtuoso, ha reso la misura più difficile da gestire per le PMI, spesso non strutturate per ottenere le perizie energetiche richieste.

CONFIDA ha più volte segnalato questa criticità: per le aziende del vending la misurazione dei consumi energetici è complessa perché il settore non dispone di un’unica struttura produttiva. Le imprese operano infatti con parchi macchine distribuiti sul territorio e con consumi frammentati, difficili da quantificare secondo i criteri del Piano 5.0 (che richiede un risparmio minimo del 3 % sull’intera struttura o del 5 % su un processo specifico).
Anche dopo i chiarimenti del MIMIT, restano dubbi interpretativi su come applicare le regole a un comparto di servizi diffusi e non concentrati, dove la logistica e il servizio incidono più dei consumi diretti. Per questo CONFIDA ha chiesto linee guida dedicate che evitino l’esclusione del settore dai benefici legati alla transizione digitale ed energetica.
Pro: incentivi più alti, orientamento alla sostenibilità.
Contro: iter tecnico-burocratico complesso e costoso, difficoltà oggettive per la misurazione dei consumi energetici nel vending.

IPERAMMORTAMENTO: IL RITORNO DELLA SEMPLICITÀ
MA NON È ANCORA DEFINITIVO
Nella bozza della manovra 2026 è previsto il ritorno dell’Iperammortamento, la formula già nota prima dei crediti d’imposta. Si tratterebbe di una maggiorazione fiscale del costo del bene, fino al 180% o 220% per beni “4.0” e “green”.
Il vantaggio non si traduce in liquidità immediata, ma in una riduzione graduale delle imposte sul reddito negli anni successivi.
Pro: semplicità, nessuna burocrazia, applicazione automatica in dichiarazione.
Contro: beneficio meno visibile nel breve periodo e non certo finché la misura non sarà approvata in via definitiva.

ESEMPIO PRATICO
Su un investimento di 100.000 euro in una nuova macchina connessa per il vending:
◊ Transizione 4.0 → credito d’imposta di 40.000 €, compensabile in tre anni.
◊ Transizione 5.0 → credito d’imposta potenziale di 45.000 €, ma solo con perizia energetica e requisiti specifici.
◊ Iperammortamento (ipotizzato) → deduzione fiscale del 180% → risparmio d’imposta effettivo di circa 15.000–18.000 €, ma spalmato in più anni.

Per le PMI del vending, la misura più conveniente e gestibile è stata senza dubbio la Transizione 4.0, per l’equilibrio tra semplicità, rapidità e beneficio economico.
La Transizione 5.0 resta un’opportunità interessante solo per aziende strutturate o con progetti di efficienza energetica rilevanti, ma nel vending presenta criticità oggettive nella misurazione dei consumi.
Il futuro Iperammortamento, se confermato, promette semplicità ma vantaggi fiscali meno immediati.

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