Il Governo rimanda al 2023 Plastic Tax e Sugar Tax

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Il Governo rimanda al 2023 Plastic Tax e Sugar Tax

Ieri 19 ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il “Documento Programmatico di Bilancio 2022” che sostanzialmente prepara alla prossima Legge di Bilancio 2022. Al suo interno una buona notizia per il settore food&beverage: nell’ambito delle misure fiscali, infatti, vengono rimandate al 2023 plastic tax e sugar tax.

Si tratta di un importante provvedimento, che elimina una grossa preoccupazione: l’entrata in vigore nel 2022 di plastic tax e sugar tax avrebbe certamente danneggiato enormemente le aziende del comparto, ora impegnate nella ripresa post pandemia, e avrebbe fatto sentire i suoi effetti sull’intera filiera.

Di recente ASSOBIBE in occasione del convegno “Sugar e Plastic tax, misure da ripensare” ha ribadito alcuni dati rilevanti per comprendere il peso di queste due misure per le aziede: si stima che l’incremento della pressione fiscale del 28% per litro di bevanda analcolica che la sugar tax comporta dovrebbe produrre un calo delle vendite del 16% a volume, pari a -180 milioni di euro di fatturato rispetto al 2019. A ciò si sommerebbe il raddoppio dei costi di approvvigionamento della plastica, anche se riciclabile al 100%, dovuti alla plastic tax.
Giangiacomo Pierini, Presidente ASSOBIBE, commentando quest’ultima decisione del Governo ha lanciato un appello affinché si intervenga in maniera definitiva sulle due imposte: “Per tornare ai livelli pre pandemia e garantire una crescita duratura nel tempo le imprese hanno bisogno di segnali coerenti dal Governo, non della conferma di nuove tasse su un singolo settore produttivo. Apprendiamo con favore il taglio delle tasse previsto in Manovra, è un segnale di attenzione verso le imprese, ma l’ennesimo rinvio di Plastic e Sugar tax non è sufficiente, serve un indirizzo adeguato a programmare investimenti nel Paese”. “Apprendiamo con favore che si intervenga sul cuneo fiscale – è stato l’allarme di ASSOBIBE – ma non è pensabile in parallelo mantenere un aumento della fiscalità del 28% con un’imposta sulle bibite che apparirebbe come un’immotivata scelta contro imprese e lavoratori, con ripercussioni negative su ogni anello della filiera legate alle minori attività e conseguente rischio di perdita di oltre 5 mila posti di lavoro. Le aziende auspicano scelte più coraggiose”.
Il Presidente di ASSOBIBE ha, inoltre, sottolineato come il rinvio dell’introduzione di nuove tasse, oltre a drenare liquidità indispensabile alle imprese per risollevare la testa e a trascinare nel tempo i danni di una misura che andrà a impoverire soprattutto le PMI, che rappresentano il 64% delle aziende del settore, crei un clima di incertezze sfavorevole agli investimenti sul nostro territorio.

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