La notizia arriva dalla Svizzera e potrebbe cambiare gli equilibri del vending europeo: Migros, la più grande catena di supermercati del Paese, sta installando distributori automatici nei pressi dei propri punti vendita e in altre aree strategiche, con l’obiettivo di offrire prodotti disponibili 24 ore su 24 a prezzi da supermercato.
Si tratta di una mossa che punta a intercettare il consumo immediato fuori orario, ma anche di un segnale molto chiaro rivolto al leader del settore, Selecta, che da decenni domina il mercato svizzero della distribuzione automatica.
Il piano di Migros comprende sia distributori snack & drink installati all’esterno dei supermercati, sia la sperimentazione di piccoli negozi automatizzati aperti 24/7, un format che amplia ulteriormente la presenza del brand nel consumo “on the go”. La strategia appare semplice ma potente: sfruttare la propria enorme capacità logistica, la capillarità dei punti vendita e la forza dei prodotti a marchio proprio per presidiare momenti di consumo che tradizionalmente appartenevano al vending. Il vantaggio competitivo è evidente: prezzi più bassi grazie alla struttura del supermercato, assortimenti familiari al consumatore, riconoscibilità del marchio e vicinanza ai punti vendita fisici.
La mossa ha attirato l’attenzione degli operatori perché, se Migros decidesse di espandere il progetto su larga scala, la concorrenza con Selecta potrebbe rapidamente accentuarsi. Il vending tradizionale svizzero, da sempre orientato alla qualità del servizio e alla presenza capillare in uffici, stazioni e luoghi pubblici, si troverebbe improvvisamente a competere non solo con un altro operatore vending, ma con un colosso del retail dotato di risorse, infrastrutture e potere d’acquisto incomparabili.
La domanda, a questo punto, è inevitabile: cosa succederebbe se le catene di supermercati italiane decidessero di imitare Migros? In Italia esistono realtà forti come Coop, Esselunga, Conad, Eurospin, Decò: tutte organizzazioni con una presenza territoriale capillare e un potenziale logistico tale da poter replicare il modello svizzero quasi senza ostacoli. Se un grande marchio retail iniziasse a installare vending machine davanti ai propri negozi o nelle aree urbane più frequentate, offrendo prodotti a prezzo da scaffale, l’impatto sul settore italiano potrebbe essere significativo.
Questo perché il consumatore trova lo stesso prodotto che acquista nel supermercato, disponibile h24, a un prezzo inferiore rispetto a quello delle vending machine tradizionali. In un mercato come quello italiano, dove la concorrenza è già elevata e i margini sono spesso compressi, l’ingresso dei supermercati creerebbe un nuovo livello competitivo, spingendo gli operatori storici verso maggiore innovazione, specializzazione e differenziazione del servizio.
Non è detto che ciò avverrà: il vending italiano ha peculiarità, normative, costi e dinamiche molto diverse da quelle svizzere. Ma l’esperimento Migros dimostra che la barriera tra retail e vending è sempre più sottile e che i confini della distribuzione automatica stanno cambiando. Per gli operatori italiani potrebbe essere il momento di osservare attentamente ciò che accade oltre confine: un segnale di come il mercato del prossimo futuro potrebbe evolversi.



















