Strutture pubbliche senza distributori automatici: i disagi per i cittadini

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Strutture pubbliche senza distributori automatici: i disagi per i cittadini

Quando nelle strutture pubbliche non è presente un servizio di distribuzione automatica, a pagarne le spese sono soprattutto i cittadini, costretti ad arrangiarsi per tamponare una mancanza spesso indispensabile.
Da queste situazioni scaturisce un malcontento che si riflette sull’intera struttura in cui i distributori dovrebbero essere, dando una percezione negativa e carente dell’insieme dei servizi che essa offre e che, invece, magari funzionano benissimo. Non è raro che il disagio crei tensioni e che da queste scaturiscano proteste che bloccano le attività, creando una situazione critica generale.

Ne è esempio quanto accade in questi giorni in due strutture pubbliche diverse e distanti tra loro: il liceo Tenca di Milano e l’ospedale di Piedimonte Matese in Campania.

Gli studenti del liceo milanese, privi del servizio Vending, hanno organizzato un picchetto che è sfociato nell’invio al preside di una lettera che, tra le altre cose, recita “Ormai è dallo scorso anno che formalmente le sottoponiamo le varie problematiche della scuola, in particolare quello delle macchinette, una necessità primaria non solo per studenti e studentesse ma anche per prof e personale Ata. Questo picchetto è stato organizzato per farle capire che, per chi vive la scuola giornalmente, avere le macchinette è una necessità. Con questa azione politica le vogliamo richiedere formalmente di proclamare al più presto il bando per le macchinette e esigiamo che i distributori siano utilizzabili entro novembre 2022“.

Simile la situazione dell’ospedale di Piedimonte Matese dove, ad un certo punto, si è deciso di fare a meno dei distributori automatici, senza offrire alternative al personale medico e non, né logicamente ai cittadini che per diverse ragioni vi si recano. Ricoverati, parenti in visita, cittadini che usufruiscono dei servizi ambulatoriali devono organizzarsi da casa per poter disporre di una bottiglia d’acqua o di uno snack. Un disagio che ha portato ad una protesta generale che l’ospedale ha solo tamponato, provvedendo con alcuni generi di conforto portati dalla cucina nei vari reparti.

Situazioni come queste descritte dimostrano ancora una volta come la Distribuzione Automatica svolga un importante ruolo sociale e, come dicono gli studenti del Tenca di Milano, sia una necessità primaria. Non dimentichiamo che negli anni duri della pandemia sono stati l’unica fonte di supporto e conforto per gli operatori sanitari in lotta contro il virus.

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