
In occasione di TUTTOFOOD 2025, Assobibe ha promosso un incontro intitolato “Fact checking: i danni della Sugar Tax su imprese e cittadini, senza risultati per la salute”, che ha riunito esponenti di primo piano per denunciare l’inefficacia e i gravi impatti socioeconomici della tassa sulle bevande analcoliche. Il tema ha acceso il dibattito sull’imminente introduzione della Sugar Tax, una misura fiscale contestata ormai da qualche anno da aziende, sindacati, mondo scientifico e istituzioni.
Il presidente di ASSOBIBE, Giangiacomo Pierini, ha espresso forte preoccupazione per la situazione di incertezza che sta paralizzando le imprese del settore, alle prese con la pianificazione estiva e un sistema fiscale sempre più complesso. Pierini ha chiesto un intervento immediato del Governo per sospendere o cancellare l’imposta.
Secondo i dati presentati, la Sugar Tax genererebbe un incremento fiscale del 28% per litro di prodotto, ma senza reali benefici per la salute pubblica. Uno studio NOMISMA prevede una contrazione del 16% delle vendite, una perdita di 275 milioni di euro di gettito IVA, un taglio degli investimenti per oltre 46 milioni, una riduzione dell’acquisto di materie prime per 400 milioni e una contrazione del fatturato del 10%.
Savio Boarini, DG di Tomarchio Bibite, ha evidenziato come questa tassa penalizzi le PMI legate al Made in Italy e metta a rischio anche produzioni tipiche come gli agrumi siciliani. A ciò si aggiunge il pericolo occupazionale: oltre 5.000 posti di lavoro potrebbero andare persi, come sottolineato da Michele Tartaglione, Segretario Nazionale UILA.
Anche Bruno Ferroni, docente dell’Università Cattolica, ha messo in luce le ricadute della tassa sulla competitività delle imprese italiane, già provate da inflazione, crisi dei consumi e rincari energetici. Ha sottolineato come la Sugar Tax sia una misura controproducente per un comparto che rappresenta un importante valore economico e sociale per il Paese.
Sul fronte scientifico, la biologa nutrizionista Silvia Ambrogio ha criticato l’impostazione della Sugar Tax, spiegando che non vi è alcun legame diretto tra questa imposta e la riduzione dell’obesità. La malattia, ha affermato, è multifattoriale e richiede interventi più articolati: educazione alimentare, promozione dell’attività fisica e stili di vita sani.
Numerose evidenze internazionali, tra cui rapporti della Commissione Europea e dell’OMS, confermano l’inefficacia della Sugar Tax nel ridurre sovrappeso e obesità. In alcuni Paesi, infatti, l’introduzione di tasse simili ha portato addirittura a un aumento dell’apporto calorico complessivo.
In Italia, il consumo pro-capite di bevande analcoliche è già tra i più bassi in Europa, con un impatto nutrizionale limitato allo 0,9% dell’apporto calorico quotidiano per gli adulti. Le aziende del comparto, inoltre, hanno ridotto del 41% gli zuccheri aggiunti negli ultimi 10 anni, collaborando con il Ministero della Salute e rinunciando a marketing diretto ai bambini o alla distribuzione nelle scuole.
A chiusura dell’evento, l’On. Marco Osnato, Presidente della VI Commissione Finanze della Camera, ha auspicato una revisione della norma, sottolineando la necessità di affiancare le imprese e non imporre tassazioni che rischiano di danneggiare cittadini e produzione nazionale.
Il messaggio finale dei partecipanti è stato unanime: cancellare o rinviare di almeno 12 mesi la Sugar Tax, una misura considerata inefficace per la salute e disastrosa per l’economia del Made in Italy.