CONFIDA contro l’accanimento fiscale

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CONFIDA contro l’accanimento fiscale

17-11-2016 – In occasione degli Stati Generali del Vending, che si sono tenuti ieri 16 novembre a Roma, l’associazione di categoria CONFIDA ha illustrato alla platea quanto costa al settore l’adeguamento all’obbligo della memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi che andrà in vigore dal 1° aprile 2017: 45 milioni di euro.
I 45 milioni sono dovuti al cambio di gettoniere, dispositivi cashless (le cosiddette “chiavette”), acquisto e aggiornamento di software, acquisto di palmari e smartphone di cui le aziende del settore si devono dotare, una cifra che ricade prevalentemente sulle PMI del settore che rappresentano l’80% delle aziende della distribuzione automatica.
Ma non è finita qui. Perché L’Agenzia delle Entrate, come anticipato nel Provvedimento del 30 giugno 2016 considera questo primo adeguamento solo una “fase transitoria” che dovrebbe terminare il 31 dicembre 2022. Si passerà poi ad una fase a regime mediante nuove ed aggiuntive applicazioni e procedure che,  secondo le indiscrezioni trapelate, costerebbe al settore dieci volte tanto.

Abbiamo calcolato un costo di circa 400 milioni di euro per il settore – precisa il presidente di CONFIDA Piero Angelo Lazzariun drenaggio finanziario incomprensibile ed insopportabile che porterebbe immediatamente il nostro Settore a collassare con immediate e drammatiche ripercussioni occupazionali per i 30 mila addetti”.

Per il settore inoltre non è stata prevista alcuna agevolazione fiscale che in genere viene accompagnata a una misura di tale portata come capitò negli anni Novanta con l’introduzione dei registratori di cassa per i negozi quando fu erogato un credito d’imposta prorogato anche negli anni successivi.
Per tutti questi motivi, continua il presidente dell’associazione, CONFIDA ha “presentato proposte emendative al disegno di Legge di Bilancio 2017 per una estensione dell’pre-ammortamento al 250% per l’acquisto delle apparecchiature e software necessari. Sarebbe un’autentica una boccata d’ossigeno per il settore.”
E conclude: “Se i dati riscontrati saranno in linea con le attese dell’Amministrazione Finanziaria, allora vorrà dire che le soluzioni in vigore dal 1° aprile prossimo saranno da ritenersi sufficientemente adeguate e rispondenti ai criteri di trasparenza e certezza su cui si fonda la riforma fiscale.”

CONFIDA
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