Il presidente dell’EVA all’UE: impatto devastante di COVID-19 sul Vending europeo

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Il presidente dell’EVA all’UE: impatto devastante di COVID-19 sul Vending europeo

Paolo Ghidotti, presidente dell’EVA – European Vending & Coffee Service Association scrive ai presidenti dell’Unione Europea per evidenziare le conseguenze dell’epidemia globale da COVID-19 sul Settore della Distribuzione Automatica, che soffre delle restrizioni imposte dai Governi, registrando perdite senza precedenti.

Di fronte a questa imprevedibile crisi economica che investe tutti i Paesi e tutti i Settori dell’economia Paolo Ghidotti, facendosi portavoce di tutti i comparti della filiera del Vending europeo, invita la Commissione europea, la Banca Centrale Europea e i governi nazionali ad attuare rapidamente le seguenti misure urgenti a supporto del Settore della Distribuzione Automatica.


LE RICHIESTE

  • Un approccio europeo alle misure di restrizione delle persone, per avere una strategia comune ed efficace per combattere l’ulteriore diffusione di COVID-19;
  • Garantire la libera e fluida circolazione delle merci nel mercato interno nonostante la chiusura di alcuni confini nazionali affinché ​​il trasporto delle materie prime e dei prodotti confezionati sia rapido;
  • Aiuti statali temporanei da parte dei governi nazionali per l’industria dei distributori automatici e di caffè come fornitore essenziale di alimenti e bevande;
  • Accesso rapido e facile ai prestiti a breve e medio termine per ovviare a carenze di liquidità in società altrimenti redditizie, compresi i fondi messi a disposizione dall’UE attraverso l’iniziativa di investimento Corona Response;
  • Sgravio fiscale immediato per le PMI, incluso il rimborso a breve termine di contributi fiscali e sociali già versati e differimento temporaneo di nuovi pagamenti;
  • Riduzioni mirate dell’IVA e delle accise a medio termine, per favorire la ripresa e la creazione di posti di lavoro nel Settore;
  • Retribuzione minima netta (ad es. del 90%) da parte dei governi dei dipendenti in cassa integrazione;
  • Indennità assicurativa adeguata in caso di chiusura forzata o perdita di scorte di magazzino inutilizzate;
  • Sostegno finanziario alle imprese per lo svolgimento di programmi di lavoro a breve termine e programmi di formazione;
  • Diffusione dei principali dispositivi di protezione (maschere, guanti, ecc.) a livello dell’UE per garantire che addetti al rifornimento e tecnici non siano indebitamente esposti al virus quando lavorano su distributori automatici in luoghi pubblici.

 

In questo momento storico è necessario fare pressione a tutti i livelli per non ritrovarsi soli alla fine di una condizione di emergenza, che non ha precedenti storici e di fronte alla quale nessuno era preparato.

Clicca sull’immagine e leggi la versione integrale della lettera del presidente dell’EVA ai presidenti dell’UE.  

 

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