In Brasile il progetto della più grande piantagione di cacao al mondo

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In Brasile il progetto della più grande piantagione di cacao al mondo

Il mercato globale del cacao è in crisi a causa di malattie, cambiamenti climatici e vecchie piantagioni, soprattutto in Costa d’Avorio e Ghana, principali produttori mondiali.
I prezzi del cacao sono aumentati notevolmente, creando una grande opportunità per il Brasile, patria originaria del cacao.

Nel nord-est del Paese, infatti, nello stato di Bahia, l’agricoltore Moises Schmidt sta realizzando il progetto della più grande piantagione di cacao al mondo, con un investimento di 300 milioni di dollari.
L’obiettivo è trasformare la produzione di cacao applicando tecniche dell’agricoltura industriale su larga scala: piantagioni completamente irrigate, fertilizzate e ad alta densità, in una zona dove storicamente non si coltivava cacao. L’azienda Schmidt Agricola, già attiva nella produzione di soia, mais e cotone su oltre 35.000 ettari, punta a coltivare 10.000 ettari di cacao con 1.600 alberi per ettaro, rispetto ai 300 delle coltivazioni tradizionali, e a ottenere rese fino a 4.000 kg per ettaro, otto volte superiori a quelle della Costa d’Avorio, il primo produttore mondiale.
La produzione attuale brasiliana si attesta intorno alle 200.000 tonnellate, ma Schmidt stima che in dieci anni si potrebbero raggiungere i 500.000 ettari di piantagioni ad alto rendimento, capaci di produrre fino a 1,6 milioni di tonnellate.
BioBrasil, vivaio collegato all’azienda di Schmidt, produce fino a 10 milioni di piantine l’anno, sviluppate attraverso selezione positiva da piante ad alta resa, ed è il motore della trasformazione.

Progetti simili sono in fase di sviluppo da parte di altri gruppi agricoli, con l’interesse di multinazionali come Cargill, Barry Callebaut e Mars.
Barry Callebaut ha già firmato una partnership per una piantagione di 5.000 ettari e Mars ha avviato un campo sperimentale nella stessa zona. Non mancano però preoccupazioni. Ricercatori come Karina Peres Gramacho (CEPLAC) avvertono dei rischi legati alla coltivazione di grandi monoculture clonali, vulnerabili alle malattie. Altri dubbi riguardano la qualità organolettica dei frutti coltivati in pieno sole, poiché il cacao d’ombra è ritenuto più pregiato, anche se test iniziali, inclusi quelli di Mars, non hanno mostrato differenze significative nel gusto.
Alcuni esperti del settore dubitano che l’espansione possa mantenersi su vasta scala senza un prezzo del cacao costantemente elevato: sotto i 4.000 dollari a tonnellata, molti agricoltori non sarebbero incentivati a investire. Schmidt, però, sostiene che il suo cacao rimarrebbe competitivo anche a questi livelli, e molto più redditizio di colture come soia e mais.
Le previsioni a lungo termine indicano un potenziale spostamento del baricentro della produzione mondiale verso il Brasile, forte del know-how agricolo, dell’abbondanza di acqua, delle infrastrutture e della disponibilità di terreno.

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