Ministero della Salute: no al ritiro di farmaci da banco al d.a.

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Ministero della Salute: no al ritiro di farmaci da banco al d.a.

Ministero della Salute19-03-2019Federfarma, associazione di categoria dei titolari di farmacie, aveva sottoposto al Ministero della Salute un’iniziativa commerciale che il sindacato riteneva dubbia dal punto di vista normativo.
Si tratta di una piattaforma personalizzabile di e-commerce per la vendita di farmaci da banco, acquistati on-line e ritirati al distributore automatico, posto al di fuori delle farmacie. Il distributore dovrebbe essere collegato tramite una app, con la quale il cliente acquista i farmaci, generando una sorta di prenotazione presso una farmacia. Il titolare dell’attività, ricevuta la commessa, inserisce il farmaco richiesto nel distributore, dove il cliente andrà a ritirarlo nel momento a lui più comodo, ad esempio di sera quando il punto vendita è chiuso.
Secondo Federfarma, questa modalità di vendita è di difficile inquadramento all’interno del sistema normativo relativo alla vendita on-line di farmaci senza obbligo di ricetta e, pertanto, ha chiesto parere al Ministero della Salute.
Quest’ultimo si è detto d’accordo con l’associazione, affermando che il distributore automatico posto all’esterno della farmacia, nel quale andrebbero collocati i farmaci ordinati, non può essere considerato sede della farmacia. Inoltre, l’acquisto avviene con una procedura che non può essere considerata equivalente rispetto a quella prevista per la vendita on-line, poiché il ruolo del farmacista resta predominate per la tutela della salute.
Se ciò non bastasse, a chiudere definitivamente la questione, vi è una precisa disposizione della normativa in vigore che non consente la vendita di farmaci a mezzo di distributori automatici. Pertanto, se ciò avvenisse, si tratterebbe di vendita di medicinali al di fuori dei canali autorizzati.

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