Se lo zucchero nei distributori è tarato a zero, se ne consuma meno

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Se lo zucchero nei distributori è tarato a zero, se ne consuma meno

Nel 2021, nell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento (APSS) il consumo di zucchero nelle bevande calde dei distributori automatici si è ridotto del 29%. Un risultato raggiunto intervenendo sulla quantità erogata automaticamente dalle macchinette.
I distributori automatici installati in precedenza erano impostati per aggiungere tre “palline” di zucchero su cinque a ogni caffè. Chi voleva meno (o più) zucchero doveva manualmente diminuire (o aumentare) la quantità. Con i nuovi distributori, concepiti per essere più salutari, l’impostazione automatica è senza zucchero. In questo modo chi lo vuole deve aggiungerlo manualmente.

Il confronto tra i consumi effettuati nei mesi di ottobre e novembre del 2021 e di ottobre e novembre 2019 ha evidenziato che in termini assoluti la quantità di zucchero consumata si è ridotta da 1110 kg a 674 kg. È ciò è accaduto nonostante la
riduzione del numero di bevande calde erogate (soprattutto caffè), passate da 296.271 a 252.315: lo zucchero aggiunto in ogni bevanda calda è sceso da 3,75 grammi nel 2019 a 2,67 grammi nel 2021, una riduzione del 29%.
In termini assoluti questo significa che se la quantità di zucchero aggiunta al caffè fosse rimasta quella del 2019, nel 2021 avremmo dovuto erogare 946 kg, mentre in realtà ne sono stati consumati “solo” 674 kg. È il paradosso della prevenzione: un piccolo cambiamento compiuto da tante persone può risultare in un importante cambiamento a livello di popolazione.
L’iniziativa è stata impostata sulla strategia elaborata oltre 10 anni fa da Richard Thaler (economista dell’Università di Chicago) e Cass Sunstein (giurista della Harvard Law School), che fa leva su meccanismi anche irrazionali che condizionano il comportamento: le scelte delle persone non sono infatti determinate da processi lineari ed esclusivamente razionali, ma sono condizionate e influenzate da molteplici elementi.
Secondo Thaler e Sunstein per facilitare le persone a scegliere il meglio per sé e per la società, occorre usare in positivo l’irrazionalità umana e una “spinta gentile” può incoraggiare le persone a fare scelte diverse e a modificare il proprio comportamento. Una modifica dell’architettura della scelta non rappresenta una limitazione della libertà: la persona ha a disposizione le stesse alternative, non ci sono divieti imposti, bensì solo “piccoli pungoli”, rappresentati anche da cambiamenti nel contesto, che possono favorire scelte, altrimenti ignorate a causa dei naturali limiti della razionalità umana.
Nella promozione della salute utilizzare l’architettura delle scelte, insieme ad altri interventi anche più risoluti, può consentire di incoraggiare i cittadini a fare scelte salutari e ad adottare comportamenti che dovranno poi essere sostenuti e potenziati nel corso del tempo.

 

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