Con un d.a. di assorbenti igienici il vending va in supporto delle studentesse ma…

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Con un d.a. di assorbenti igienici il vending va in supporto delle studentesse ma…

Interessante l’iniziativa del preside del Liceo Carlo Porta di Erba, in provincia di Como, che ha deciso di installare un distributore automatico di assorbenti igienici all’interno di uno dei bagni dell’istituto. Si tratta di un piccolo distributore libero, dove le ragazze in difficoltà possono ritirare gratuitamente un assorbente igienico e tamponare un’emergenza, a patto che si impegnino a riassortire la scorta, portando esse stesse un assorbente da casa.

Sul distributore è affisso un cartello che recita “Il ciclo non è una scelta. La solidarietà sì. Prendine uno, lasciane uno se puoi” che dovrebbe corrispondere alle intenzioni del dirigente scolastico, il quale ha così dichiarato:
“Ho autorizzato questa iniziativa che è partita dagli stessi studenti. Sono ragazzi ricchi di idee. Mi hanno proposto questa campagna che per ora parte in un solo bagno come sperimentazione. Le ragazze non devono solo prelevare l’assorbente in caso di bisogno ma dovrebbero contribuire personalmente. Dalla scatola devono uscire assorbenti ma anche entrarne per tenere sempre pieno il box. È un’iniziativa con forte valore simbolico perché mette in gioco, anche dal punto di vista morale ed educativo, le risorse dei ragazzi”.

Francamente, non riusciamo ad intravvedere in un servizio di questo tipo uno scopo etico: si tratta di una necessità, di tamponare un’emergenza che tante volte può verificarsi, in modo che le studentesse non si sentano a disagio nei confronti dei compagni.
Se pure si fosse applicato un prezzo all’assorbente, l’idea avrebbe funzionato lo stesso, proprio perché si tratta di una necessità, magari affidando al personale il compito di riassortire la macchinetta. È facile che, passata l’emergenza, una ragazza dimentichi di portare l’assorbente a scuola, ma questo non significa che pecchi da un punto di vista etico o di solidarietà nei confronti delle compagne.

La scuola, che condivide con le famiglie il compito di educare i ragazzi, dovrebbe usare strumenti didattici da utilizzare all’interno di un programma educativo strutturato, dove anche il distributore automatico di assorbenti così come è stato concepito potrebbe rientrare. Preso da solo ha poco senso.

Siamo certi che il Liceo in questione segua un preciso programma in cui si educhi i ragazzi  alla solidarietà, alla tolleranza, al rispetto per le etnie, per il diverso, per l’ambiente… temi importanti ai fini della formazione degli adulti di domani.

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