Decreto Sostegni-ter. Le misure a sostegno del Settore

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Decreto Sostegni-ter. Le misure a sostegno del Settore

Il nuovo decreto Sostegni-ter, approvato in Consiglio dei ministri venerdì 21 gennaio, mette a disposizione di alcune categorie commerciali contributi a fondo perduto per un finanziamento pari a 200 milioni di euro.
Per poter accedere al contributo, le imprese appartenenti a determinati codici Ateco 2007 del commercio al dettaglio, devono dimostrare di aver sviluppato nel 2019 ricavi inferiori a 2 milioni di euro e di aver subito nel 2021 una riduzione del fatturato pari almeno al 30% rispetto al 2019.

A questi parametri di natura economica, si aggiungono i seguenti requisiti:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel Registro delle Imprese;
  • avere sede legale od operativa nel territorio dello Stato;
  • non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, come da definizione stabilita dall’articolo 2, punto 18, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, fatte salve le eccezioni previste dalla disciplina europea di riferimento in materia di aiuti Stato di cui al comma 3;
  • non essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

Molte le imprese commerciali ammesse al contributo, comprese nei seguenti codici Ateco 2007: 47.19, 47.30, 47.43, tutte le attività dei gruppi 47.5 e 47.6, 47.71, 47.72, 47.75, 47.76, 47.77, 47.78, 47.79, 47.82, 47.89 e 47.99.” Si va dal commercio di elettronica, elettrodomestici, apparecchi audio e video, carburanti, prodotti per uso domestico, editoria, abbigliamento, cosmetici, tessili, piante e fiori, artigianato, fino al commercio effettuato a mezzo distributori automatici (codice Ateco 47.99.2).

In attesa del decreto attuativo del ministero dello Sviluppo economico che indicherà modalità e termini per la presentazione delle domande, va specificato che l’ammontare del contributo verrà calcolato in base alla percentuale fra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e quello 2019, secondo il seguente schema:

  • fatturato 2019 fino a 400mila euro: 60%;
  • fatturato 2019 fra 400mila e 1 milione di euro: 50%;
  • fatturato 2019 fra 1 e 2 milioni di euro: 40%.

Un ulteriore aiuto alle imprese viene dalle misure per contrastare l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica, che sta causando seri problemi alle aziende di produzione industriale, alcune delle quali hanno visto aumentare esponenzialmente il prezzo, ripercuotendo il maggior costo sul prezzo del prodotto finito. A questo proposito, il governo predispone il taglio delle aliquote generali di sistema per il primo trimestre 2022, a far data dal 1° gennaio. Vengono così tagliate le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW.
Inoltre, sono stati introdotti dei sostegni alle imprese per bilanciare la maggior spesa sostenuta a causa degli aumenti del prezzo dell’energia.
Per poter usufruire della misura, le imprese dovranno dimostrare di aver subito un aumento del prezzo dell’energia per Kw almeno del 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il sostegno verrà usufruito sotto forma di credito di imposta erogato per coprire il 20% dei costi dell’energia per il primo trimestre del 2022.
Per le imprese che si avvalgono di impianti con fonti rinnovabili con potenza superiore a 20kW, che beneficiano di tariffe fisse, viene introdotta una misura da febbraio a dicembre 2022. Su queste realtà viene applicato un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia.

Altro aiuto alle imprese è la proroga del trattamento di cassa integrazione, per una durata massima di ulteriori 26 settimane fruibili fino al 31 marzo 2022, per le imprese con almeno 1.000 dipendenti, che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale.

 

 

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