Altromercato, leader italiano nel Commercio Equo e Solidale, presenta una nuova campagna di comunicazione dal titolo provocatorio: “Ma fa bene a chi? È buono per chi?”. Ideata da Paolo Iabichino, noto scrittore pubblicitario e consulente creativo, la campagna punta a svelare il lato nascosto della filiera del cioccolato, portando in primo piano questioni cruciali come lo sfruttamento del lavoro, la deforestazione e le ingiustizie sociali.
La campagna, lanciata il 10 novembre sui canali Warner Bros. Discovery, si distingue per il suo tono provocatorio e il forte impatto visivo. Non si tratta solo di un messaggio pubblicitario, ma di un’iniziativa volta a educare i consumatori sulla necessità di fare scelte etiche.
“Dietro ogni prodotto c’è una storia che merita di essere raccontata” afferma Iabichino.
Lo spot invita a riflettere sulla produzione del cioccolato, denunciando le pratiche poco trasparenti delle filiere tradizionali e proponendo un’alternativa sostenibile e rispettosa dei diritti umani.
Oltre allo spot, la campagna prevede un’importante attività digitale e social, accompagnata dal lancio del docufilm “Il nostro cioccolato è biodiverso”, disponibile a fine novembre. Il documentario esplora le filiere del cacao etico, mettendo in luce come il Commercio Giusto possa generare un impatto positivo sulle comunità locali.
Elisa Costa, Head of Communication & Brand Strategy di Altromercato, sottolinea l’importanza di scegliere prodotti che rispettino l’ambiente e le persone:
“Il cioccolato prodotto attraverso filiere etiche non solo riduce le disuguaglianze sociali, ma contribuisce anche alla salvaguardia dell’ambiente. Spesso i consumatori conoscono il prezzo di un prodotto, ma non il suo vero valore“.
Il cioccolato, che Altromercato commercializza in supermercati, bar e distributori automatici, è uno degli alimenti più apprezzati al mondo, ma anche tra quelli con l’impatto sociale e ambientale più critico. Attraverso questa campagna, Altromercato vuole portare alla luce i problemi della produzione convenzionale, come lo sfruttamento del lavoro minorile e la disparità di genere, offrendo un’alternativa sostenibile e responsabile.