Riceviamo e pubblichiamo.
PPWR: LE PROSSIME SFIDE E IL VALORE DELLA TECNOLOGIA QWARZO®
Con la pubblicazione del primo Circular Economy Action Plan (2015), l’Unione Europea ha scelto l’Economia Circolare come strategia per lo sviluppo sostenibile del continente (1), e come politica industriale per stimolare l’innovazione green e la competitività dell’industria europea, in coerenza con l’ambiziosa vision del EU Green Deal (2019) e gli obiettivi per tutti i settori dell’economia europea per diventare il primo continente climate-neutral entro il 2050 (2).
In questo contesto va collocata la Direttiva 94/62/EC (PPWD – Packaging and Packaging Waste Directive) nella sua prima versione del 2015, con cui la Commissione Europea ha fissato degli obiettivi per la prevenzione e la riduzione dei rifiuti da imballaggio, obiettivi di riciclo e riuso e altre iniziative per accelerare la transizione verso un’economia sostenibile e circolare.
Tuttavia, a quasi 10 anni di distanza, secondo la Commissione Europea, la Direttiva non è stata adeguata per affrontare i crescenti impatti ambientali degli imballaggi. Tra le altre cose, il packaging continua ad essere poco riciclabile e ad essere realizzato con troppo poco materiale riciclato. Ci sono anche grandi differenze nel modo in cui la Direttiva è stata recepita dagli Stati membri.
Con l’obiettivo di ridurre i rifiuti da imballaggio del 15% entro il 2040, nel novembre 2022 la Commissione ha proposto una revisione della direttiva (3) e l’idea di trasformarla in regolamento (PPWR – Packaging and Packaging Waste Regulation) per armonizzarne l’attuazione nel continente.
La proposta pone dei nuovi obiettivi per il riciclo e per il riuso, richiede che entro il 2030 tutto il packaging immesso al consumo in Europa sia riciclabile, prevede degli obblighi di contenuto di materiale riciclato per alcuni prodotti (in plastica) e regole uniformate per la gestione dei rifiuti.
La proposta è stata votata dal Parlamento Europeo il 24 ottobre 2023 e si prevede che verrà applicata verso la fine del 2024, entrando in vigore dopo 12 mesi.
Il 24 ottobre la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo ha adottato la posizione negoziale sulla proposta di regolamento della Commissione europea sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio, che ora finirà al voto dell’intera sessione plenaria a novembre.
Se la delegazione italiana al Parlamento europeo era riuscita a ottenere un ammorbidimento delle regole nelle due commissioni non competenti che hanno espresso un parere (Itre e Imco), altrettanto non si è riuscito a fare in commissione Envi che è competente sul file legislativo. E l’Italia si dice pronta a dare battaglia.
QWARZO
Qwarzo supporta l’Economia Circolare e sposa gli obiettivi generali della proposta nei suoi tentativi di prevenzione e riduzione di rifiuti non riciclabili, armonizzazione della gestione e delle procedure negli Stati Membri e degli strumenti volti a stimolare la domanda di materiali riciclati per sviluppare le filiere di riciclo secondo.
In Qwarzo riteniamo che la progettazione per la riciclabilità sia una caratteristica essenziale per ridurre l’impatto del packaging a fine vita, migliorare la qualità dei materiali riciclati e accelerare la transizione all’economia circolare. È per questo che ci impegniamo ogni giorno a fornire soluzioni tecnologiche al mercato per sostituire packaging difficili da riciclare in plastica o carta multimateriale.
D’altra parte condividiamo i dubbi delle principali associazioni europee della value chain della carta e dei brand-owner della ristorazione, sugli obblighi di riuso e le nuove proposte di riduzione di packaging monouso per cibi e bevande nel settore Horeca.
Riteniamo che il packaging riutilizzabile possa essere una soluzione sostenibile, nelle sue dimensioni ambientali, sociali ed economiche, solo per alcuni campi molto specifici di applicazione, in contesti chiusi e strutturati in cui è possibile centralizzare e monitorare la gestione dei resi e realizzare sistemi di lavaggio efficienti, come ad esempio edifici pubblici, aeroporti o mense scolastiche.
Tuttavia nella maggior parte dei contesti d’applicazione previsti, secondo EPPA (European Paper Packaging Alliance) il passaggio al packaging riutilizzabile rischierebbe di aumentare gli impatti socio-ambientali della ristorazione, e potrebbe creare dei seri rischi di contaminazione per gli utilizzatori (5).
Nello specifico sarà necessario un maggiore consumo di materiali ed estrazione di risorse per la realizzazione dei prodotti adatti al riuso, maggiore consumo di acqua per il lavaggio e costi insostenibili di adeguamento per i piccoli business, creando delle barriere d’ingresso che limiteranno l’offerta ristorativa europea e l’esperienza dei consumatori.
Uno studio commissionato da EPPA e condotto dalla società indipendente di consulenza ambientale Ramboll, ha rilevato che gli imballaggi monouso a base di carta generano 2,8 volte meno emissioni di CO2 e utilizzano 3,4 volte meno acqua nei fast-food e piccoli ristoranti rispetto ad un’alternativa riutilizzabile in plastica (6).
In Qwarzo riteniamo quindi che in questi contesti di applicazione, il packaging monouso in carta, funzionalizzato con il nostro coating minerale a base di Silice e perfettamente riciclabile, sia un’ottima alternativa alla plastica monouso e multiuso, da un punto di vista di performance ambientali lungo tutto il ciclo di vita, di sicurezza e igiene per i consumatori e di costi per il sistema, in pieno accordo anche con gli obblighi della Single Use Plastics Directive (7).
D’altra parte, la ricerca scientifica sta dimostrando che l’utilizzo di plastica a contatto con gli alimenti, espone i consumatori al rischio di ingerire microplastiche e che queste possano generare nel tempo serie problematiche per la salute.
Ed è verosimile credere che il packaging riutilizzabile in plastica, se non adeguatamente progettato o sottoposto a cicli di lavaggio troppo aggressivi, potrà essere a sua volta una potenziale fonte di rilascio di sostanze chimiche dannose e di microplastiche (8, 9, 10, 11, 12, 13, 14).
Per questo motivo, sarebbe auspicabile un rapido approfondimento da parte dell’EFSA (9) e un intervento normativo per tutelare i consumatori dal rischio di rilascio di microplastiche nel packaging alimentare in plastica.
Noi crediamo che non valga la pena correre il rischio, e che in molte delle principali applicazioni alimentari la plastica possa essere già sostituita con prodotti più sostenibili e sicuri, come Qwarzo®: un coating minerale a base di Silice che funzionalizza un imballaggio in carta (FSC®, PEFC®) e lo rende resistente all’umidità, ai grassi, ai gas e alla temperatura. Un prodotto riciclabile, privo di plastica e sicuro per il consumatore.