03-09-2018 – Giovedì 6 settembre verrà inaugurata a Milano la prima caffetteria Starbucks italiana, un evento molto atteso dai consumatori ma soprattutto dai player e dai grandi brand della filiera del caffè:  la presenza in Italia del colosso americano delle caffetterie potrebbe rompere gli equilibri del mercato e mettere in crisi il canale bar. Un rischio che aumenta con l’annuncio dell’apertura, sempre a Milano, di ulteriori punti vendita  in zone di particolare interesse e di una caffetteria all’interno dell’aeroporto di Malpensa.
Sembrerebbe che il rischio sia circoscritto alla sola città di Milano, ma ricordiamo che Starbucks aveva annunciato il suo sbarco nel nostro Paese precisando che non si sarebbe trattato di un’invasione, quanto piuttosto di un ingresso rispettoso nella patria dell’espresso. Mettendo al primo posto la cultura del caffè tutta italiana, lo Starbucks milanese è stato progettato nel rispetto della comunità e del consumatore locale e della qualità del caffè servito, un caffè premium Riserva, proposto in tutte le preparazioni: dal caffè filtro all’espresso, ai cappuccini e alle varianti fredde.
All’interno del locale, una vera e propria roastery permetterà al cliente di assistere a tutto il processo di lavorazione del suo caffè, mentre nel corner retail potrà acquistarlo e portarlo a casa.
Crediamo che, se la formula risulterà vincente, le caffetterie Starbucks si moltiplicheranno velocemente sul territorio italiano, così come gli shop che già da ottobre verranno aperti a Milano.

Lo prova quanto accaduto in Cina, dove Starbucks conta 3.400 negozi in 140 città, un numero destinato a crescere dopo l’annuncio ad inizio di agosto della partnership col colosso dell’e-commerce Alibaba.
Attraverso Ele.me., la divisione di consegne a domicilio di Alibaba, i caffè di Starbucks verranno consegnati nelle case e negli uffici dei clienti cinesi che effettueranno gli ordini online sulla app di Starbucks.
L’accordo prevede inoltre l’apertura da questo settembre di oltre 150 negozi Starbucks, destinati logicamente a crescere.

A confermare la forte volontà di Starbucks di essere presente capillarmente in ogni parte del mondo, l’accordo con Nestlé, annunciato a maggio scorso e ufficializzato pochi giorni fa con una nota congiunta.
Per 7,15 miliardi di dollari Nestlé ha acquisito il diritto perpetuo di commercializzare in tutto il mondo i marchi di caffè e tè Starbucks (escluso i ready-to-drink e i prodotti venduti all’interno delle caffetterie). Le due aziende lavoreranno insieme su tutta la gamma di caffè Stabucks (torrefatto, macinato, in grani, istantaneo e porzionato) con l’obiettivo di accreditare ulteriormente nel mondo il marchio del colosso americano.

L’unione della più grande catena di caffetterie e coffee shops al mondo, del più grande player del Food&Beverage al mondo, del gigante asiatico dell’e-commerce e del più grande parco macchine installato, anche per il caffè porzionato, costituirà nel futuro prossimo un muro difficilmente sormontabile.