
Durante l’evento “Fact checking: i danni della #Sugartax su imprese e cittadini, senza risultati per la salute”, organizzato da ASSOBIBE a TUTTOFOOD 2025, è stato lanciato un forte messaggio da parte dell’intero comparto delle bevande analcoliche italiane: la Sugar Tax è una misura inefficace sul piano sanitario e devastante per l’economia della filiera e del Paese. Il settore ha ribadito, con il supporto di esperti, sindacati e istituzioni, la richiesta di una sua cancellazione o almeno di un ulteriore rinvio.
L’imposta, prevista per l’entrata in vigore il 1° luglio 2025, impone un prelievo di 10 euro per ettolitro sulle bibite zuccherate e 0,25 euro al kg per i concentrati. Ma l’efficacia della tassa nel contrastare obesità e sovrappeso non è supportata da evidenze, come confermato dagli esperti intervenuti. Inoltre, i danni economici si profilano ingenti: secondo dati NOMISMA, la Sugar Tax comporterebbe un aumento del 28% della fiscalità per litro, un calo del 16% delle vendite nel biennio successivo e un mancato gettito IVA pari a 275 milioni di euro.
A rischio ci sono anche gli investimenti e l’occupazione: si prevede un freno agli investimenti per oltre 46 milioni di euro, una riduzione degli acquisti di materia prima per oltre 400 milioni e un taglio del 10% del fatturato, con un impatto negativo del -12% su attività e investimenti in Italia. Le piccole e medie imprese, in particolare nel Sud Italia, sarebbero le più penalizzate, con un rischio concreto di delocalizzazione verso Paesi come Albania e Montenegro, che offrono condizioni più vantaggiose.
Alla luce di queste preoccupazioni e delle forti pressioni del comparto produttivo, il Governo italiano è al lavoro per introdurre un nuovo rinvio dell’entrata in vigore della Sugar Tax, spostandola dal 1° luglio 2025 al 1° gennaio 2026. I tecnici del MEF stanno cercando le coperture necessarie, e la proroga potrebbe essere inserita nel decreto fiscale di fine maggio. Tuttavia, il rinvio non è privo di costi: si stima un mancato gettito di circa 60 milioni di euro per il 2025.
ASSOBIBE, che rappresenta le imprese del settore, continua a ribadire l’inefficacia e l’iniquità della misura: la Sugar Tax è considerata una tassa ideologica, che colpisce solo un comparto senza apportare benefici reali in termini di salute pubblica. La richiesta è chiara: serve una revisione strutturale della norma, se non una sua completa cancellazione.
In un contesto in cui il Made in Italy nel beverage rappresenta eccellenza, occupazione e innovazione, l’introduzione della Sugar Tax rischia di compromettere un intero sistema produttivo, con effetti a catena su lavoratori, fornitori e territori. La proroga al 2026 è solo un passo temporaneo: le imprese chiedono certezze, non rinvii, per poter pianificare il futuro con serenità e continuare a generare valore per l’economia nazionale.