“3 by 35”: OMS chiede aumento del 50% delle tasse su bevande zuccherate entro il 2035

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“3 by 35”: OMS chiede aumento del 50% delle tasse su bevande zuccherate entro il 2035

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un’iniziativa ambiziosa nel campo delle politiche fiscali sanitarie. Durante la conferenza delle Nazioni Unite che si è tenuta all’inizio di luglio a Siviglia sul finanziamento per lo sviluppo, l’OMS ha presentato “3 by 35”, un programma che mira ad aumentare del 50% i prezzi di bevande zuccherate, alcol e tabacco entro il 2035 attraverso la tassazione.
L’OMS propone l’introduzione di una tassazione minima pari al 50% sul prezzo finale di vendita di questi tre prodotti, con l’obiettivo di evitare 50 milioni di morti premature nei prossimi 50 anni. Se tutti i paesi alzassero la tassazione delle tre categorie fino al 50% nei tempi previsti, i ricavi nei primi cinque anni potrebbero arrivare a 3,7 trilioni di dollari, pari a 740 miliardi di dollari all’anno.
Tra le tre, le bevande zuccherate, inclusi soft drink, bevande energetiche, acque vitaminizzate, succhi di frutta e tè freddi dolcificati, sono associate a un aumentato rischio di carie dentali, diabete tipo 2, aumento di peso e obesità in bambini e adulti, malattie cardiache, ictus e cancro. Le evidenze mostrano che implementare tasse sulle bevande zuccherate riduce la domanda, risultando in minori acquisti.

Oltre 130 giurisdizioni in quasi 120 paesi e territori hanno già implementato tasse sulle bevande zuccherate. Studi condotti in cinque città americane mostrano una riduzione media del 33% nelle vendite di bevande zuccherate, mentre in Polonia, dopo l’introduzione della sugar tax nel 2021, i prezzi delle bibite sono aumentati del 36% e i consumi sono calati del 20%. Nell’area europea, solo il 19% dei paesi hanno adottato la sugar tax – precisamente dieci su 53: Belgio, Finlandia, Francia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Principato di Monaco, Norvegia, Portogallo e Regno Unito.

In Italia, la sugar tax è stata rinviata per l’ennesima volta e, invece di entrare in vigore il 1° luglio scorso, dovrebbe diventare effettiva il 1° gennaio 2026. Ma, dati i numerosi rinvii e le pressioni delle industrie collegate, il condizionale è d’obbligo.

L’iniziativa “3 by 35” rappresenta un cambio di paradigma nelle politiche sanitarie globali, con potenziali impatti profondi sull’intera filiera produttiva e distributiva collegata al settore e sui comportamenti dei consumatori nei prossimi dieci anni.

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