Gruppo Illiria riparte con massima sicurezza e nuovi investimenti

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Gruppo Illiria riparte con massima sicurezza e nuovi investimenti

In queste lunghe settimane di lockdown, Gruppo Illiria non si è mai fermato e in sole 72 ore è riuscito a riorganizzarsi per servire ospedali, case di riposo, forze dell’ordine.

Non ci siamo mai fermati – spiega Mario Toniutti, vicepresidente nazionale di Confida e direttore generale del gruppo friulano Illiriaconsapevoli del nostro ruolo e del contesto pericoloso in cui dovevamo operare, anche umanamente è stata una prova forte. Dalla nostra avevamo la sicurezza di protocolli che da sempre garantiscono la totale igiene del distributore e dei prodotti in esso contenuti. Con l’emergenza abbiamo deciso di intensificare ulteriormente le sanificazioni, dotare il personale di specifici dispositivi di protezione e implementare la tecnologia con una app che elimina gli assembramenti e l’uso di denaro contante nell’area break”.

In meno di 72 ore Illiria è stata capace di riorganizzare il lavoro in Friuli e nelle 9 sedi operative nel territorio italiano, passando da 178 rotte giornaliere a 85, con un numero ridotto di addetti che hanno dovuto lavorare con la massima flessibilità e indossando protezioni sicuramente onerose dal punto di vista fisico.


LA RIPARTENZA E LA NUOVA NORMALITÀ

La sfida ora è confrontarsi con la nuova normalità. I primi a riaprire i distributori automatici sono stati i grandi gruppi industriali, che ben comprendono l’importanza di offrire una pausa rigenerante e sicura, oggi più di sempre.
Non solo caffè e snack: dalle spirali del distributore ora usciranno anche mascherine, guanti e gel igienizzanti per avere in qualunque momento e luogo i corretti dispositivi di protezione.
Il settore del vending – osserva Toniutti – abituato a lavorare dietro le quinte, diventa oggi lo strumento principale per offrire ristoro e sicurezza senza vincoli. Gli investimenti che abbiamo fatto nell’innovazione tecnologica stanno offrendo un’opportunità eccezionale a tutti i nostri clienti così come all’utente finale”.


LA QUESTIONE DEI CANONI

Situazione più complessa invece sul fronte dei canoni concessori e demaniali che Illiria e le aziende del vending continuano a pagare – con pochissime eccezioni – anche se le vending machine sono rimaste chiuse per mesi.

Confida, l’organo ufficiale del nostro settore – conclude Toniutti – ha provveduto a informare di ciò lo stesso ministro dell’economia Roberto Gualtieri. Ritengo che la riduzione o l’annullamento del canone non sia solo etica, ma debba diventare la condizione imprescindibile per garantire il servizio che offriamo secondo le nuove disposizioni e i nuovi bisogni di aziende e utenti”.

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