I creditori di ECC chiedono danni a Nespresso per 298 milioni di euro

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I creditori di ECC chiedono danni a Nespresso per 298 milioni di euro

Si è riaperta la battaglia legale tra Ethical Coffee Company (ECC) e Nespresso, una storia partita nel 2011 e che si era conclusa nel 2018 con il fallimento della ECC.

Ripercorriamo i fatti, di cui abbiamo più volte parlato nelle nostre News.

ECC fu fondata nel 2008 da Jean-Paul Gaillard, ex ad di Nespresso, con l’idea di introdurre nel mercato una capsula compatibile Nespresso che fosse biodegradabile e più economica. Il lancio avvenne nel 2011 in Svizzera, ma le capsule vennero vendute solo per pochi mesi, poiché Nespresso ingaggiò subito una causa contro il suo ex ad, ottenendo la sospensione delle vendite.

Negli anni successivi, ECC cercò di reinventarsi con nuovi prodotti, ma senza successo, tanto che nel 2018 fu costretta a dichiarare fallimento.

Intanto, era accaduto che Jacques Essebag, un presentatore radiofonico, tra il 2009 e il 2010, aveva acquistato una partecipazione del 5% in ECC e che nel 2021 il Tribunale federale svizzero aveva stabilito, andando contro le decisioni della Corte locale che lo aveva imposto, che il divieto di commercializzazione datato dieci anni addietro era infondato.
A quel punto, Jacques Essebag si è fatto promotore, a nome dei creditori di ECC, di una class action per ottenere da Nespresso un risarcimento per danni pari a 298 milioni di euro.

Restiamo a vedere come questa lunga storia finirà.

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