Nuove norme per gli sprechi alimentari

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Nuove norme per gli sprechi alimentari

31-08-2016 – Nei primi giorni di agosto è stato approvato anche dal Senato – ed è quindi legge – il nuovo decreto relativo agli sprechi alimentari (e non solo) che cambia la normativa esistente adeguandola a quella europea.
Il decreto ha l’obiettivo di ridurre anche in Italia gli sprechi per ciascuna fase di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione dei prodotti alimentari, agroalimentari e farmaceutici, sostenendo il riuso e il riciclo, oltre che un comportamento responsabile nei confronti dei più bisognosi.
La distribuzione automatica si è già confrontata con questa problematica come dimostra la firma di un protocollo di intesa tra CONFIDA, ADICONSUM e il Comune di Conegliano Veneto (TV) di cui abbiamo parlato in questa News del 26 febbraio scorso.

Ma vediamo quali sono i punti principali della nuova normativa sugli sprechi nel settore alimentare:

Cessione gratuita delle eccedenze alimentari per finalità sociali

Gli operatori del settore alimentare (Osa) possono cedere a titolo gratuito le eccedenze alimentari alle organizzazioni che si occupano di distribuirle agli indigenti senza alcuno scopo di lucro (Onlus). Le organizzazioni devono destinare le eccedenze prioritariamente al consumo umano, e solo se non idonee al consumo umano possono essere destinate al consumo animale o al compostaggio. Le operazioni di raccolta o ritiro dei prodotti agricoli da parte dei soggetti cessionari viene effettuata sotto la loro responsabilità, nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza alimentare.

Requisiti dei prodotti donati e responsabilità Osa

Gli alimenti possono essere ceduti anche oltre il termine minimo di conservazione purché l’imballaggio primario sia integro e siano state rispettate idonee condizioni di conservazione.
I prodotti da forno che non richiedono refrigerazione e restano invenduti entro le 24 ore successive alla produzione sono considerati eccedenze alimentari e non idonei alla rivendita nei negozi e nei supermercati: possono quindi essere donati a soggetti cessionari.
Gli operatori del settore alimentare che effettuano le cessioni devono prevederecorrette prassi operative al fine di garantire la sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti secondo quanto stabilito dal regolamento 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio e dall’articolo 1, comma 236, della legge 27 dicembre 2013, n. 147. Essi, come regolamentato dalla legge 25 giugno 2003, n. 155, sono responsabili del mantenimento dei requisiti igienico-sanitari dei prodotti alimentari fino al momento della cessione. Inoltre gli Osa devono adottare le misure necessarie per evitare rischi di commistione o di scambio tra i prodotti destinati a impieghi diversi da quelli previsti.

Nuova etichetta data di scadenza

Sulle etichette dei prodotti alimentari può essere riportato, oltre al termine minimo di conservazione o alla data di scadenza, anche il termine di utilizzabilità commerciale. Tale termine deve essere inferiore rispetto al termine minimo di consumo o alla data di scadenza, in misura tale da consentire la presa in carico, il possibile stoccaggio temporaneo e la consegna agli indigenti e alle persone senza potere di acquisto.

Tassa sui rifiuti ridotta

Il comune può applicare una riduzione della tassa sui rifiuti alle utenze non domestiche (commerciali, produttive, di distribuzione…) che a titolo gratuito cedono, direttamente o indirettamente, i beni alimentari in eccedenza alle persone bisognose. La riduzione della tassa sarà proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti oggetto di donazione.

Sono previste numerose iniziative per sensibilizzare i cittadini e le aziende a sostenere la lotta contro gli sprechi come campagne promozionali sulle reti televisive RAI e stanziamento di fondi destinati a progetti innovativi nel campo del riciclo e del riuso.

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