Perugina. A S. Sisto entrano in produzione nuove referenze

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Perugina. A S. Sisto entrano in produzione nuove referenze
Perugina
Manuela Kron

05-03-2019 – Nelle scorse settimane si erano rincorse voci relative alla possibile dismissione di alcune linee produttive nello stabilimento Perugina di San Sisto, che sembrava finalmente in via di ripresa, con tutti i rischi che ciò avrebbe comportato per il futuro dei lavoratori.
Tale ipotesi aveva allarmato i sindacati e spinto la parlamentare umbra del Movimento 5 Stelle Tiziana Ciprini a chiedere spiegazioni alla proprietà circa i piani previsti per il sito produttivo.
A rispondere è stata Manuela Kron, direttore corporate affairs del Gruppo Nestlé, che ha rassicurato le parti, anticipando novità che incrementeranno la produzione, accrescendo i volumi finora sviluppati:
La Perugina di San Sisto non subirà contraccolpi negativi dalla dismissione di alcuni marchi marginali e ormai “fuori moda”. Volumi che anzi saranno recuperati ampiamente da nuove produzioni più trendy, come il KitKat o il Tartufo, linee di cui è previsto addirittura il raddoppio. Le previste dismissioni di volumi marginali sono ampiamente recuperate dall’incremento dei volumi di altre referenze e dall’arrivo a San Sisto di nuove produzioni, e che i prodotti, in calo fisiologico da anni, rappresentano una “vecchia guardia” sempre meno interessante per i gusti in costante evoluzione dei consumatori. Rassicuriamo comunque fin da ora, confermando che nessuna delle linee produttive esistenti verrà smantellata, e che abbiamo allo studio nuovi progetti che potranno ulteriormente accrescere i volumi complessivi della fabbrica. Vecchi prodotti lasceranno, nuovi prodotti già arrivano, in un auspicabile dinamismo di marca di cui Luisa Spagnoli stessa sarebbe fiera, da grande innovatrice quale era.”

D’altra parte, in fase di accordo dopo un lungo periodo di tensioni, Nestlé aveva garantito che sullo stabilimento di San Sisto era stato elaborato un piano industriale, che avrebbe portato ad un incremento della produzione, come richiesto in più occasioni da sindacati e amministrazione regionale, al fine di evitare ricadute occupazionali.
Sembrerebbe che per lo stabilimento Perugina sia arrivato finalmente il momento della svolta.

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