Regione Veneto e CAM: i prodotti a Km. 0 vanno controllati e certificati

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Regione Veneto e CAM: i prodotti a Km. 0 vanno controllati e certificati

La legge regionale 120, approvata dal Consiglio della regione Veneto all’unanimità, ha spinto CIA Rovigo ad approfondire la questione relativa all’utilizzo di prodotti a Km 0, quale titolo premiante per l’aggiudicazione delle forniture nelle mense scolastiche e degli enti pubblici della provincia.
Si tratta dei tanto discussi CAM – Criteri Ambientali Minimi – che danno indicazioni stringenti in merito ai bandi di gara nel settore della ristorazione, di cui anche il Vending è parte. L’offerta di prodotti a Km. 0 da parte dell’azienda partecipante, che tutte le Regioni hanno approvato, risulta essere tra i fattori premianti nei criteri di aggiudicazione della gara. Il punto è che il Consiglio regionale del Veneto gli ha assegnato un valore superiore al 20 per cento, rispetto a quello previsto dai Criteri Ambientali Minimi e ha ristretto la distanza tra il luogo di produzione e il luogo di trasformazione/cottura ad un massimo di 70 chilometri. Questo per “ valorizzare le produzioni agricole locali, favorendone sia il consumo nelle scuole sia la successiva commercializzazione, abituando il consumatore a tutto quello che di buono e sano viene prodotto in Veneto” – si legge nel documento.
Tutte le associazioni regionali della CIA – Confederazione italiana agricoltori hanno accolto positivamente l’introduzione di questo fattore premiante, ma CIA Rovigo è andata oltre, ponendo una questione: da chi e in che modo viene garantito che un prodotto a Km. 0 sia effettivamente tale? Può accadere, infatti, che un prodotto provenga da un’altra regione o addirittura dall’estero e che venga solo trasformato nel raggio dei 70 chilometri.

In risposta, la nuova legge regionale, che incentiva il consumo di prodotti vegetali freschi a km 0 nelle scuole venete mediante distributori automatici e l’erogazione del prodotto in buste monoporzione, ha deciso di istituire  un Osservatorio regionale per la promozione delle eccellenze locali, ma non ha intrapreso nessuna azione per quel che riguarda i controlli. Secondo CIA Rovigo, invece, occorre eseguire controlli puntuali in merito al rispetto del requisito che prevede che qualsiasi alimento, per definirsi a km 0, debba venire prodotto e trasformato ad una distanza di 70 km dal punto vendita.

Insomma, i CAM per la ristorazione si fanno sempre più stringenti e vincolanti.

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