Secondo la scienza, il bicchiere vending è il peggior contenitore per il caffè

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Secondo la scienza, il bicchiere vending è il peggior contenitore per il caffè

19-09-2019 – Secondo i ricercatori del Dipartimento di Psicologia Sperimentale dell’Università di Oxford, la percezione del gusto del caffè non è soltanto un fatto soggettivo, ma dipende anche dal materiale di cui è fatto il contenitore. In altre parole, uno stesso caffè darebbe sensazioni gustative diverse se sorbito da una tazzina di vetro, da una di ceramica o da un bicchierino di plastica. Quest’ultimo, manco a dirlo, risulterebbe il contenitore meno idoneo ad esaltare tutti gli aromi che si sprigionano dal caffè appena preparato.
La soluzione ideale sarebbe quella di bere il caffè in tazza piccola, dalla capacità massima di 70 ml, preriscaldata a una temperatura tra i 35 e i 40 gradi.  La ceramica, perciò, grazie alla sua capacità di conservare più a lungo il calore della bevanda, risulta essere il materiale più adatto allo scopo.
C’è poi un fattore legato al colore: la tazza bianca dà l’impressione di bere un caffè più forte e corposo, quella rosa un caffè più delicato, quella verde un caffè dalle note acidule. La suggestione dell’effetto cromatico sul gusto del caffè è risultata da una serie di esperimenti condotti in Brasile su bevitori non abituali di caffè.

E il bicchiere di plastica dei distributori automatici? Sembrerebbe il peggior contenitore possibile: troppo grande; la plastica non trattiene il calore come la porcellana e, peggio ancora, assorbe gli odori che si sviluppano all’interno del distributore automatico, soprattutto se questo non è oggetto di accurati e frequenti interventi di pulizia.

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