Tornano in limited edition Riforma e Origine di Elektra

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Tornano in limited edition Riforma e Origine di Elektra

08-11-2016 Elektra ha scelto di raccontare i suoi 70 anni di storia nel modo più congeniale alla sua personalità: costruendo Riforma e Origine, due macchine molto speciali e a tiratura limitata.
Nessuna autocelebrazione quindi, ma invece una proposta utile e fruibile per tutti, capace di consolidare la cultura dell’espresso italiano nel mondo.
Riforma in particolare è un progetto di ricerca e rivalorizzazione delle più antiche macchine prodotte dalla storica casa costruttrice di Treviso.

Noi di Elektra leggiamo le curve ossidate delle nostre macchine storiche, che recuperiamo in vecchi locali o nelle cantine di alberghi e ristoranti chiusi da tempo, le osserviamo e ci mettiamo in ascolto.” racconta il direttore generale di Elektra Federico Fregnan. “Le migliori poi le smontiamo in ogni parte per ricalibrarle. Loro di storie ne hanno vissute davvero tante e sarebbe un peccato non condividerle con uomini e donne sensibili a questo fascino. Allora abbiamo donato un cuore nuovo e moderno a queste preziose e bellissime testimoni della storia di tutti noi. In questo modo continueranno ad essere il totem attorno alla quale le persone si riuniscono per godere un cremoso espresso italiano. Vivere momenti belli degni di essere celebrati e raccontati: è per questo che sono nate Riforma e Origine.”

Riforma e Origine verranno prodotte in 70 unità ciascuna e saranno messe in commercio a partire da gennaio 2017.
La presentazione in anteprima mondiale a TriestEspresso è avvenuta di fronte ad un pubblico numeroso che ha dimostrato un interesse superiore alle aspettative. Oltre a gestori di locali ed importatori di diversi paesi, anche un certo numero di designer ed arredatori hanno prenotato questi due gioielli di tecnologia, design e storia.
Un importante segnale che ci fa capire come la macchina da caffè espresso stia ritornando ad avere una posizione centrale nei locali di tendenza e nei luoghi della socialità.” ha concluso Federico Fregnan.

ELEKTRA
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