Cassazione. Vendere snack scaduti non è sempre reato

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Cassazione. Vendere snack scaduti non è sempre reato

13-02-2017 – In Italia la vendita di prodotti alimentari scaduti è un reato da Codice Penale: l’articolo 515 prevede, infatti, 6 mesi di carcere patteggiabili con un’ammenda pari a 1.032 euro.
La sentenza della Cassazione n. 38841/2016 sembra mettere in discussione la legge, stabilendo che i casi vadano valutati di volta in volta, alla luce di precisi parametri attinenti la qualità del prodotto oggetto del reato.
Il caso specifico esaminato riguarda la vendita di alcune buste di patatine risultate scadute e che, secondo gli acquirenti, avevano perso le caratteristiche di bontà e genuinità, ragione per la quale i due consumatori avevano sporto denuncia.
Nell’esaminare il caso, i giudici della Cassazione non avevano tenuto principalmente in conto il fatto che le patatine fossero scadute, quanto piuttosto la conservazione delle caratteristiche qualitative, facendo di fatto passare in secondo piano l’evidenza: ossia che esse fossero stata commercializzate oltre la data di scadenza indicata sulla confezione.

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