Dalla Redbull alla CIA è tempo di hacker nel vending

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Dalla Redbull alla CIA è tempo di hacker nel vending

27-06-2017 – Due notizie degli ultimi giorni sembrano suggerire che gli hacker hanno una nuova passione: i distributori automatici.
La prima curiosa norizia arriva da Roma, dove all’evento Global AI Hackathon (una “maratona” che fa incontrare esperti di ogni ramo dell’informatica), tenutosi dal 23 al 25 giugno, Redbull ha lanciato una sfida ai partecipanti: hackera la vending machine e vinci una bevanda energetica.
Ci sarebbero riusciti sicuramente i protagonisti della seconda vicenda, un gruppo di consulenti della CIA statunitensi che, infatti, avevano trovato un sistema per non pagare gli snack al distributore automatico durante la pausa caffè, raggirando il sistema di pagamento.
Nulla a che fare in quest’ultimo caso, quindi, con prove di abilità informatica, ma semplicemente una “tecnica di risparmio” ben studiata: i colpevoli, incastrati dalle telecamere di sicurezza, hanno tutti ammesso le loro colpe e spiegato che erano riusciti a evitare il pagamento  semplicemente scollegando un cavo del distributore automatico.
Uno dei consulenti, una volta testata l’efficienza della tecnica, ha condiviso la scoperta con un gruppo di colleghi; mettendo in pratica questo metodo i cervelloni dell’intelligence americana sono riusciti a sottrarre dalla vending machine snack e bevande per un valore di circa 3300 dollari.
I soldi risparmiati durante la pausa caffè, torneranno utili ai consulenti ora che a causa di questa furbata hanno perso il posto di lavoro.

distributore automatico
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