I fondi di caffè potrebbero sostituire l’olio di palma

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I fondi di caffè potrebbero sostituire l’olio di palma

10-05-2019 – Un team di tre laureati dell’Università di Strathclyde in Scozia, Scott Kennedy,  Fergus Moore e Rebecca Richardson, sta sperimentando nuovi modi per riciclare i fondi di caffè, un lavoro di ricerca iniziato nel 2014, quando hanno vinto la  Young Innovators Challenge.
Il primo step è stato il più semplice: recuperare i fondi di caffè dalle caffetterie del piccolo villaggio di Bridge of Weir dove vivono, evitando di farle arrivare in discarica e ridistribuendole tra gli abitanti, affinché questi li utilizzassero come bio fertilizzante nei loro orti e nei giardini. I primi a beneficiarne sono stati proprio i colleghi universitari del “Club del Giardinaggio” del campus e, successivamente, gli studenti delle altre scuole di ogni ordine e grado.

Dato il successo locale dell’idea, i tre neo imprenditori hanno pensato che bisognava andare avanti e sperimentare altri usi dei fondi di caffè, affinché ne venisse fuori un’idea di cui potesse beneficiare tutto il mondo.
Fondata la società Revive, Scott, Ferguson e Rebecca hanno continuato a studiare, fino a sviluppare un processo per estrarre gli oli contenuti nei rifiuti di caffè che, una volta purificati, a loro volta potrebbero essere utilizzati in prodotti come cibo, prodotti farmaceutici e cosmetici, sostituendo totalmente l’olio di palma.
Come noto, negli ultimi anni la questione olio di palma ha acceso un ampio dibattito tra quanti sostengono che il suo consumo sta contribuendo alla distruzione dell’ambiente e all’estinzione delle specie da una parte e le aziende alimentari dall’altra, che rispondono assicurando che il loro olio di palma proviene da coltivazioni sostenibili, dove si pone grande attenzione alla preservazione delle foreste e delle specie che vi abitano e alla qualità della vita e del lavoro di chi coltiva.

Dopo aver ricevuto 235.000 sterline di finanziamento da Zero Waste Scotland, i tre giovani sono pronti a mettere in piedi tutto quanto è necessario affinché il processo sia attivo e funzionante a Glasgow entro la prossima estate.

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