Il Senatore Stefano Corti chiede al Governo cosa intende fare per tutelare gli operatori del Vending

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Il Senatore Stefano Corti chiede al Governo cosa intende fare per tutelare gli operatori del Vending

Al di là della fede politica di ognuno di noi e di ogni considerazione sui motivi che abbiano potuto spingerlo a mettere il tema sul tavolo del confronto, fa piacere evidenziare che qualcuno al governo abbia preso in considerazione la situazione in cui versa il nostro comparto e tutti i lavoratori attivi nel circuito delle mense e del catering aziendale, a causa dell’epidemia da Coronavirus.

Ci riferiamo al Senatore Stefano Corti della Lega, il quale ha avanzato ai ministri del Governo un’interrogazione finalizzata a comprendere quali iniziative si stia pensando di mettere in campo a supporto di questi lavoratori palesemente ignorati nei vari provvedimenti che il governo ha emanato in questi mesi a favore dell’economia. Una sorte condivisa, sia chiaro, con altre categorie produttive, piegate dall’epidemia: basti pensare ai lavoratori dello spettacolo.

L’interrogazione, che riportiamo qui, è pubblicata sul sito internet del Senatore Corti ed evidenzia soprattutto quanto sta accadendo nel mondo della scuola.


Ai Ministri dello Sviluppo economico Patuanelli e del Lavoro Catalfo.

ROMA, 25 Ott – Occorre tentare di arginare la crisi del settore del vending provocata dalla pandemia ma, stante il silenzio assordante del Governo sul tema, chiediamo ai Ministri di competenza quali siano le misure che si intende mettere in campo a tutela dei lavoratori.
Sarebbe innanzitutto fondamentale sospendere l’obbligo di versamento dei canoni concessori da parte degli operatori in favore delle pubbliche amministrazioni. In secondo luogo, sarebbe necessario dare una risposta strutturale al settore delle mense scolastiche e delle mense che vivono dei pasti erogati ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni e delle aziende che gestiscono le macchine di distribuzione cibi e bevande nelle scuole.
A causa dell’emergenza epidemiologica gli istituti scolastici e le università sono state chiuse per mesi e tutt’ora si discute nuovamente di didattica a distanza. Sono circa 50.000 i lavoratori delle mense scolastiche fermi da febbraio 2020 in una situazione di grave difficoltà, come l’azienda Madonna Industrial Bakery di Modena che tuttavia con grande senso civico hanno donato cibo alle strutture sanitarie durante il periodo di Lockdown. Infatti solo alcune di queste aziende hanno ricevuto l’anticipo del Fondo integrazione salariale dall’azienda e, da giugno a settembre 2020, è scattata la «sospensione» estiva, senza diritto alla disoccupazione, né agli ammortizzatori sociali, né al riconoscimento dei contributi figurativi per la pensione. In particolare, ci sono lavoratori che, ad oggi, hanno terminato la copertura dell’ammortizzatore sociale (Fis) con causale “emergenza Covid-19” e per i quali i sindacati stanno chiedendo alle imprese la collocazione in Fis ordinario, ricevendo positiva disponibilità solo da alcune. Molti lavoratori sono senza reddito da 3 mesi a causa dell’indisponibilità di numerose imprese a dare l’anticipo dell’assegno ordinario, del grave ritardo nella liquidazione dell’indennità da parte dell’Inps. È quindi indispensabile lavorare a soluzioni idonee a dare continuità occupazionale e reddituale a tutti i lavoratori che svolgono servizi in appalto per le varie istituzioni scolastiche; un aiuto concreto sia in termini di proroga degli ammortizzatori sociali, che di interventi complessivi per un settore che rischia il collasso.  

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