COVID-19. Il distributore automatico che evita il contatto farmacista-cliente

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COVID-19. Il distributore automatico che evita il contatto farmacista-cliente

L’idea di un distributore automatico che permettesse di evitare ogni contatto tra farmacista e cliente è venuta al dott. Edoardo Schenardi, titolare della Farmacia Serra di Genova, che insieme a sua moglie ha installato all’esterno del locale una macchina molto simile nel funzionamento a quelle del deposito bagagli delle stazioni o ai Locker di Amazon.
Il dottore definisce Giorgio – questo il nome assegnato alla macchina in onore di San Giorgio, simbolo e vecchio patrono della città – un rider fermo fuori al negozio, che va a sostituire il servizio rider vero e proprio messo in crisi dall’aumentata domanda legata all’emergenza COVID-19, come lui stesso spiega:
Ci eravamo impegnati a garantire consegne a domicilio, usando un servizio di rider in bicicletta, ma il sistema è collassato sotto le molte richieste dei genovesi e la particolare conformazione della città. Da qui la decisione di accelerare l’impiego di Giorgio.
Un’idea che la coppia di farmacisti aveva già da tempo, ma che non aveva ancora messo in pratica. L’emergenza Coronavirus è stata la spinta che li ha portati a realizzarla.

Il funzionamento di Giorgio è molto semplice: i clienti fanno il loro ordine di parafarmaci, farmaci da banco, cosmetici via WhatsApp o via mail; appena l’ordine è pronto, i farmacisti lo inseriscono all’interno di uno dei 17 cassetti di cui Giorgio dispone, scegliendo quello più adatto per dimensione al volume del pacchetto. Effettuata quest’operazione, il cliente viene avvisato, assegnandogli un codice che servirà a sbloccare il cassetto per ritirare la merce ed un orario in cui potrà recarsi presso la farmacia; pagata la merce con sistemi digitali (carte, app o il bancomat incluso nel distributore) il cliente ritira il suo pacchetto, senza mai aver avuto contatti col farmacista.

L’idea dei farmacisti genovesi e tutto il sistema di gestione (hardware e software) sono facilmente riproducibili, sicché altre farmacie potrebbero adottare un “Giorgio”, che in questo caso diventa protettore della salute di farmacisti e cittadini.

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