Il sì unanime dei lavoratori salva lo stabilimento SaGa Coffee

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Il sì unanime dei lavoratori salva lo stabilimento SaGa Coffee

Lo scorso 18 febbraio c’è stata la firma dell’ipotesi di accordo tra la proprietà dello stabilimento SaGa Coffee di Gaggio Montano e le parti acquirenti, la Tecnostamp Triulzi Group e la Minifaber, un primo passo verso la risoluzione di una crisi che si è protratta per oltre 4 mesi.
Perché l’accordo potesse diventare ufficiale, si attendeva il referendum votato dai lavoratori, dal cui esito sarebbe dipeso il loro stesso futuro. Referendum che si è tenuto il 23 febbraio con 193 voti favorevoli su 193, un’unanimità insperata arrivata al centesimo giorno di presidio dello stabilimento da parte dei lavoratori.

Da qui la ripartenza della fabbrica che, pur non producendo più macchine per il caffè, permetterà la riassunzione di  137 lavoratori entro un anno (che potranno diventare 150 se nella società entrerà anche l’agenzia governativa Invitalia), incentivi fino a 85mila euro per chi non rientra nel progetto e cassa integrazione ” maggiorata” fino alla ripresa dell’attività.
Al protocollo d’intesa approvato dai lavoratori segue la firma in Regione che stabilisce il passaggio dalla proprietà EVOCA Group alla Newco non ancora formata, ma costituita dalle due aziende produttrici di lamiere (Tecnostamp) e stampaggio di materiali plastici riciclati (Minifaber) che investono 25 milioni nella nuova realtà produttiva.

La notizia trova d’accordo sindacati e istituzioni regionali, che considerano la soluzione come il miglior accordo possibile. Della stessa opinione i lavoratori che hanno già cominciato a smantellare bandiere, gazebo e roulotte, simboli della lotta condotta in questi mesi per salvare i posti di lavoro.

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