È un momento difficile per la San Pellegrino che, dopo aver fermato la produzione per due giorni, il 15 e 16 settembre, è dovuta ricorrere agli ammortizzatori sociali per 306 dipendenti della sede bergamasca di Ruspino.

La causa è da imputarsi alla mancanza di anidride carbonica e di container per l’esportazione, problemi che in questo momento condividono tutte le aziende di imbottigliamento di acqua e bevande.
Questa situazione ha portato l’azienda a dover ridurre i turni di lavoro, generando esuberi della forza operaia che, per quanto riguarda lo stabilimento di Ruspino, coinvolge 306 dipendenti su 500, ovvero gli addetti alla produzione e alla logistica.
Per evitare licenziamenti – anche nella speranza che la situazione rientri prima possibile – San Pellegrino si è vista costretta a ricorrere agli ammortizzatori sociali per 6 mesi, in accordo con i sindacati.
Il personale coinvolto riceverà il 90% dello stipendio.