Nescafé. Entro il 2025 il suo caffè sarà 100% sostenibile

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Nescafé. Entro il 2025 il suo caffè sarà 100% sostenibile

Nescafé si impegna a rifornirsi entro il 2025 di caffè proveniente al 100% da fonti responsabili, per creare un settore del caffè più sostenibile. Ciò significa che il caffè può essere ricondotto a un gruppo di agricoltori identificato e verificato o certificato da organizzazioni indipendenti. Obiettivo che l’azienda ha attualmente raggiunto al 75%.
Nescafé, inoltre, si è impegnata a ridurre e rimuovere le emissioni di anidride carbonica nelle aree di coltivazione da cui si rifornisce di caffè e durante i processi produttivi. L’azienda afferma che utilizzerà anche imballaggi ecologici per arrivare all’ambizioso traguardo “zero rifiuti” entro il 2050.

Tale impegno è la naturale prosecuzione del Piano Nescafé, avviato nell’ultimo decennio, che mira a migliorare i redditi degli agricoltori, ridurre l’impatto ambientale delle piantagioni di caffè e delle fabbriche e aumentare il benessere delle comunità rurali in paesi come il Brasile, Colombia, Kenya e Filippine. Dalla sua implementazione nel 2010, Nestlé ha investito un totale di 350 milioni di franchi svizzeri, pari a 395 milioni di dollari, distribuito 235 milioni di piantine di caffè ad alto rendimento e resistenti alle malattie e ha contribuito alla ristrutturazione di quasi 120.000 ettari di coltivazioni di caffè in tutto il mondo. Come parte dei suoi risultati, l’azienda afferma di aver tenuto più di 900.000 sessioni di formazione per agricoltori sulle buone pratiche agricole e di aver conferito potere a più di 10.000 donne e giovani agricoltori attraverso programmi di leadership. 

Philipp Navratil , vicepresidente senior, capo della business unit strategica delle bevande, ha dichiarato: “Insieme ai nostri partner e 230 agronomi Nescafé, abbiamo migliorato l’efficienza e le pratiche agricole nelle fattorie, consentendo agli agricoltori di ottenere un prezzo premium per il caffè coltivato in modo sostenibile. Abbiamo diversificato le fonti di reddito degli agricoltori per ridurre la loro dipendenza dalle monocolture e per renderle più resilienti. Non ci fermeremo qui. I nostri programmi si evolveranno verso migliori condizioni sociali all’interno e intorno alle coltivazioni di caffè. Raddoppieremo i nostri sforzi sui diritti dei lavoratori, la protezione dei bambini, l’emancipazione dei giovani e delle donne”. 

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