Portogallo. Tassa sullo zucchero? No, sul sale

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Portogallo. Tassa sullo zucchero? No, sul sale

02-11-2017 – Il Portogallo si muove in controtendenza rispetto al resto d’Europa, progettando di introdurre a partire da gennaio 2018 un’accisa sul sale che colpirà soprattutto il segmento snack.
A deciderlo il governo di Lisbona che, perseguendo l’obiettivo di aiutare la popolazione portoghese a migliorare il proprio stato di salute, intende introdurre una tassa pari a 80 centesimi per ogni chilo di sale utilizzato dalle aziende alimentari. In particolare, saranno tassati tutti quei prodotti che contengono più di un grammo di sale ogni 100 grammi. Naturalmente, chi limiterà il contenuto di sale sotto la soglia prevista sarà esentato dalla nuova tassazione.
Il progetto del governo portoghese non si limita a questo, ma prevede un’ulteriore tassazione sulle bevande alcoliche, aumentando la pressione fiscale dell’1,5% per la birra e dell’1,4% per gli alcolici, i liquori e gli spumanti.
I produttori di snack – patatine, crackers e corn flakes saranno i prodotti più tassati – hanno immediatamente fatto sentire la loro voce:
Non ci sono motivi per il trattamento discriminatorio di snack poiché contribuiscono in modo marginale alla quantità di sale assorbita nella giornata. Inoltre, non esistono prove scientifiche o empiriche che le tasse discriminatorie alimentari riducano i tassi di obesità o migliorino la salute pubblica”.

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