Restituiti i beni alle titolari della Remida SpA

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Restituiti i beni alle titolari della Remida SpA

[df-subtitle]L’indagine resta aperta per evasione fiscale[/df-subtitle]
10-10-2017 – I fatti risalgono a maggio 2016, quando la Guardia di Finanza di di Riccione, a seguito delle indagini condotte dal Nucleo della Polizia Tributaria, avevano portato a termina un’operazione denominata “Golden Touch” nel cui mirino vi era la società Remida SpA, attiva nella commercializzazione e gestione di distributori automatici. Ne abbiamo parlato in questa News.
Con sede legale nella Repubblica di San Marino, la Remida svolgeva la sua attività in una struttura ubicata a Rimini e, pur tuttavia, sconosciuta al fisco italiano, al quale l’azienda non aveva presentato le regolari dichiarazioni dei redditi relative agli anni dal 2009 al 2014. Con l’accusa di avere una sede fantasma nella Repubblica di San Marino e, di conseguenza, di evasione IVA e IRES nei confronti del fisco italiano, le indagini si concentrarono sulle due titolari, madre e figlia (quest’ultima – per la cronaca Miss Italia 2007), rispettivamente amministratore di fatto e di diritto della Remida, alle quali furono sequestrati beni per 2 milioni e 800.000 euro.
L’indagine si è appena conclusa con il rinvio a giudizio delle due donne, che continuano ad essere indagate per evasione fiscale, ma alle quali sono stati restituiti i beni sequestrati.
La causa durerà ancora molti anni, conoscendo i tempi della giustizia italiana, e gli avvocati difensori delle accusate lavoreranno per dimostrare l’innocenza delle due donne, cosa che potrà essere suffragata solo dalla dimostrazione che la sede sammarinese era effettivamente operativa e non un sistema per aggirare e raggirare il fisco italiano.
Resta di fatto che a pagarne le conseguenze sono stati coloro i quali operavano nell’azienda che, a seguito della vicenda, è stata messa in liquidazione.

REMIDA
REMIDA

 

 

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