Meno succhi e più frutta fresca. Eppure nel vending…

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Meno succhi e più frutta fresca. Eppure nel vending…

12-01-2017 – La lieve ripresa dei consumi di succhi di frutta registrata nel 2015, legata soprattutto ad una stagione estiva particolarmente calda, non ha purtroppo fatto da traino nei mesi successivi ad una aumento delle vendite né a volume né a valore di questo segmento, nonostante l’aumento dei prezzi.
Nel 2016, infatti, si è assistito ad una nuova contrazione dei consumi nel settore del beverage in tutti i canali distributivi, inquadrabile nell’ambito di una più generale riduzione dei consumi alimentari.
Un dato diffuso già ad agosto 2016 dall’ ISMEA, ente pubblico che effettua studi e ricerche per il mercato agricolo alimentare, il quale riferisce di un calo dei consumi di frutta trasformata pari allo 0,7% e dei succhi di frutta in particolare del 3,6%. Numeri che si contrappongono alla generale crescita dei consumi di frutta fresca (+1,1%), in particolare degli agrumi (+5,8%) e della frutta con guscio (+9,2%).
Va precisato che il calo dei consumi di succhi di frutta è un fenomeno globale che in Italia si manifesta più marcatamente e relega il nostro Paese tra gli ultimi all’interno della Comunità europea.
Va evidenziato, inoltre, che questi numeri confermano la sempre più evidente inclinazione dei consumatori verso prodotti alimentari naturali, freschi e non trasformati.

Se questo è l’andamento, anche la distribuzione automatica dovrebbe registrare un incremento dei consumi di referenze a base di frutta, sia esse monoporzioni di frutta fresca intera che di frutta fresca tagliata pronta al consumo. Eppure i nostri gestori continuano a lamentare dati negativi di vendita per questa tipologia di prodotto, che non corrisponderebbero alla più generale tendenza dei consumatori e che comportano per loro perdite economiche. Spesso obbligati dai capitolati di gara ad inserire referenze fresche a base di frutta, data la breve shelf life, resta invenduta buona parte dei quantitativi caricati con tutte le conseguenze che ne derivano per i costi sostenuti dai gestori e per la sostenibilità, di cui lo spreco alimentare è uno degli argomenti ultimamente più dibattuto.

frutta
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