Tracciabilità dei corrispettivi. La situazione in Europa

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Tracciabilità dei corrispettivi. La situazione in Europa

16-02-2016 – L’approvazione in Italia della legge sulla tracciabilità dei corrispettivi nella distribuzione automatica ha suscitato parecchio interesse negli altri Paesi europei, soprattutto in quelli in cui sta per o potrebbe verificarsi qualcosa di simile a quanto accaduto da noi.
Riportiamo alcuni dati messici a disposizione da Eric Froger, editore della DA Mag rivista di settore francese, che ha elaborato un approfondimento del tema tenendo conto della situazione in alcuni Paesi d’Europa.

Ungheria – Ogni distributore automatico deve essere dichiarato al fisco e per ognuno si paga una tassa di € 100, alla quale va aggiunto il costo della “scatola nera” obbligatoria che è di € 400. Ogni distributore automatico è connesso a un server fiscale.
Austria – Dopo lunghe negoziazioni si è giunti alla seguente soluzione: ogni gestore dovrà emettere uno scontrino per tutte le transazioni superiori a € 25,00.
Spagna – A partire dal 2017 solo la Catalogna imporrà ai gestori l’emissione di uno scontrino per tutti i prodotti non alimentari, qualsiasi sia il loro valore.
Germania/Svezia/Belgio – In questi 3 Paesi la tracciabilità fiscale riguarda tutto il settore della ristorazione ad esclusione di quella effettuata attraverso distributori automatici. I registratori di cassa, infatti, sono collegati ad un server fiscale a cui trasmettono i dati di vendita.
Francia/Danimarca/Grecia – Nessun sistema fiscale specifico è previsto per la distribuzione automatica.

Mentre in Italia CONFIDA porta avanti le sue negoziazioni con l’Agenzia delle Entrate e SOGEI, l’Associazione Europea del Vending (EVA) ha pubblicato un nuovo Standard EVA-DTS in cui alcuni paragrafi della versione corrente sono stati modificati affinché i dati audit siano compatibili con le esigenze del fisco.

L’opinione del collega Eric Froger:
La sempre maggiore diffusione dei pagamenti cosiddetti dematerializzati farà sì che le transazioni saranno sempre più identificabili. È probabilmente questo il motivo per il quale Michel Sapin, ministro dell’Economia e delle Finanze francese, promuove con grande entusiasmo i pagamenti elettronici a partire da 1 euro.

corrispettivi
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