Vending e Scuola. La difficile condizione dei gestori tra DAD e presenza ridotta

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Vending e Scuola. La difficile condizione dei gestori tra DAD e presenza ridotta

Borderline24 – Il giornale di Bari, quotidiano online su cronaca, inchieste e tematiche legate al territorio, riporta la storia di un piccolo imprenditore, il cui destino è segnato dalle decisioni che il governo centrale e regionale prendono in merito alle aperture/chiusure della scuola. Un tema caldo in tutto il Paese, che non riesce a trovare una soluzione nazionale in grado di far riprendere ai ragazzi le attività didattiche in presenza e in maniera continuativa.
Una situazione che colpisce tutto il mondo che ruota intorno alla scuola, compreso la ristorazione, intesa come punti bar, mense e distributori automatici. Per quei gestori che non hanno altre entrate economiche, la sospensione dell’attività comporta l’impossibilità di onorare i costi fissi e quelli sostenuti per avviarla, oltre alla difficoltà di mantenere la propria famiglia.
Il caso messo in evidenza dal quotidiano Borderline24 è emblematico e lo ha raccontato lo stesso protagonista, pubblicando un suo sfogo sulla pagina Facebook del governatore della regione Puglia, Michele Emiliano:

Dopo 30 anni di attività dentro la scuola, a causa degli interventi mai effettuati alle strutture pubbliche che non hanno potuto dimostrare le agibilità, mi è stata negata la possibilità di proseguire, dando, però, la possibilità di rimanere in vita acquistando dei distributori automatici.”

Per poter sostenere l’acquisto della macchine, l’uomo aveva ottenuto un finanziamento di 20mila euro, un debito che si era sobbarcato, fiducioso che il lavoro gli avrebbe permesso di sostenerlo.  Poi è arrivata la pandemia.

Ora è da un anno che, a scuola, i ragazzi non ci stanno andando e solo con quel poco che avevo da parte sto cercando di pagare le dovute tasse e di sopravvivere per poter mantenere la mia famiglia nella dignità, di poter mettere un piatto in tavola per i miei figli. Nell’ultima ordinanza, ha dato la saggia facoltà di scegliere alle famiglie di mandare i propri figli a scuola oppure no, ma nella mia scuola, purtroppo, su 800 iscritti hanno aderito alle lezioni in presenza solo 80. Ora mi dica lei come faccio a pagare il mutuo e a sopravvivere?

Nella certezza che per gli imprenditori come lui non sono previsti ristori, l’unica possibilità di sopravvivere sta nel ritorno alla normalità, almeno in parte, come chiede al governatore Emiliano alla fine del suo post, ovvero che la Regione preveda un rientro alle lezioni in presenza almeno per il 50% degli studenti, quel tanto che possa garantire un minimo di incassi per poter andare avanti.

Quanti piccoli gestori si trovano in questa situazione?

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