Competitive Data. L’analisi del settore Vending

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Competitive Data. L’analisi del settore Vending

21-12-2016 – Competitive Data hapubblicato l’analisi dei bilanci delle prime 255 società di capitali appartenenti al settore del Vending, che include sia gestori che produttori di distributori automatici e macchine table top, per il triennio 2013-2015.

L’analisi relativa alle sole aziende di gestione, le prime 190 società di capitali, mostra ricavi complessivi in lievissimo aumento +0,20%, con le regioni del Nord Est che contraggono i ricavi del 7,58%, seguite dalle regioni del Centro -4,75%, mentre le regioni del Sud e Isole registrano un incremento del 7,96%, seguite dalle regioni del Nord Ovest +6,49%.

Se guardiamo all’EBITDA sono le sole regioni del Centro a registrare un aumento, +16,05%, di segno opposto tutte le altre, con le regioni del Nord Est che flettono del 10,70%, seguite da Sud e Isole con -4,09%, ed infine il Nord Ovest che cala del 2,28%.

Raggruppando le aziende per classi di fatturato otteniamo risultati contrastanti tra un cluster e l’altro, con una crescita del 3,07% nel cluster di aziende con fatturato inferiore ai 10 milioni di euro, ed un calo del 1,13% nel cluster superiore ai 10 milioni di euro. Da segnalare che le prime tre aziende-gruppi rappresentano il 30,6% dei ricavi complessivi e fanno registrare una flessione del 7,5%.

Per quando riguarda i risultati d’esercizio, il dato cumulato del 2015 è in negativo per € 7.272.000, una decisa inversione di tendenza rispetto ad un utile cumulato di € 22.426.000 rilevato nel 2014. È un valore che viene fortemente influenzato dalla flessione di IVS Italia S.p.A., senza la quale otterremmo un utile cumulato di € 26.239.000; sono infatti aumentate le aziende che hanno chiuso in utile nel 2015, pari a 160, mentre sono 23 quelle che hanno chiuso in perdita, e 7 in pareggio. Nel 2014 avevamo 152 aziende in utile, 34 in perdita, e 4 aziende in pareggio.

Il ROI evidenzia la capacità di generare reddito operativo, cioè il risultato ottenuto senza considerare gli oneri finanziari, il reddito della gestione straordinaria e le imposte, utilizzando al meglio, e in modo efficiente, gli investimenti.
Il ROI medio è stato del 6,1% nel 2015, in leggera crescita rispetto al 5,8% del 2014.

Il ROS è il margine operativo sulle vendite. La media del 2015 è stata del 6,3%. Questo significa che per ogni euro di ricavi, tolti tutti i costi operativi, quello che rimane è 6,3 centesimi. Il valore è il più alto del triennio, infatti è stato del 5,1% nel 2014, e del 5,8% nel 2013.
L’EBITDA medio rispetto al fatturato è del 14,9%, in leggero calo rispetto al 15,1% del 2014.

Il rapporto di indebitamento, o leverage, rappresenta indirettamente la proporzione esistente tra risorse proprie e risorse di terzi utilizzate per finanziare gli impieghi ed è pari al rapporto fra totale capitale investito e il patrimonio netto, misurando il cosiddetto “effetto leva”. Nel 2015 il rapporto di indebitamento evidenzia un valore di 4,8, il più elevato del triennio considerato; era a 4,0 nel 2014 e 4,3 nel 2013.

L’incidenza media degli oneri finanziari sul fatturato è stata del 4,91%, valore in aumento rispetto al 2014 (4,01%) e 2013 (3,90%), pur in presenza di tassi di interesse particolarmente favorevoli.

Il report completo e personalizzabile è disponibile all’indirizzo http://www.competitivestore.it/vending

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